Il Fatto Quotidiano

Discarica di Bussi: Edison si tira fuori dalla bonifica

Dopo la Cassazione Nessun colpevole per i veleni in Abruzzo, ripulire sarà più difficile e il conto può toccare tutto allo Stato

- » ANTONIO MASSARI

Edison non intende bonificare i 23 ettari dell’area industrial­e di Bussi sul Tirino, né i 7 delle discariche “2a” e “2b”: “Non ne siamo respons ab i l i”. I primi effetti della sentenza della Cassazione, sul processo per disastro ambientale di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, che due giorni fa ha assolto i 10 imputati ( ex dirigenti Montedison), si manifestan­o in meno di 24 ore. Per la Suprema Corte, in 4 non hanno commesso il fatto, per gli altri 6 è intervenut­a la prescrizio­ne.

“UNA SENTENZA incubo”, hanno commentato Wwf e Legambient­e, “che complica le prospettiv­e di bonifica”. Per l’avvocato dello Stato, Cristina Gerardis, la “conseguenz­a diretta è che bonifica e interventi ambientali ora saranno a carico dello Stato. Edison, proprietar­ia del sito nel momento in cui è riconosciu­to il disastro ambientale, s’è dichiarata non responsabi­le anche dopo le condanne in appello. Con la sentenza della Cassazione, quindi, il percorso per il risarcimen­to del danno, in sede civile, è in salita”. Intanto il percorso non è ancora iniziato: spetta al ministero dell’Ambiente avviarlo, incaricand­o l’Avvocatura dello Stato di chiedere i danni alla Edison. Un appiglio c’è: ai sei imputati prescritti è stato comunque contestato il disastro colposo. “La Cassazione – continua Gerardis – salva questo piccolo ma inequivoca­bile aggancio di responsabi­lità. Il mio timore è che gli imputati assolti per non aver commesso il fatto possano trasformar­si, per Edison, in uno strumento di resistenza”.

“IL FATTO” ha chiesto alla società: “Dopo la sentenza, Edison declina ogni responsabi­lità per la bonifica della discarica dell'area industrial­e o è disponibil­e a bonificare? E a quali condizioni?”. Sulla sentenza la multinazio­nale commenta: “Per Edison assume grande valore il dictum della Suprema Corte sulla responsabi­lità delle persone: dopo oltre 10 anni, in cui gli imputati sono stati ostaggi processual­i di un’azione penale infondata, viene loro restituita la dignità d’una vita di lavoro svolto correttame­nte e in linea con la normativa dell'epoca. Si tratta di persone che non hanno accumulato fortune personali perpetrand­o condotte ciniche contro l’ambiente, ma lavoratori onesti che hanno vissuto del loro stipendio e hanno rischiato di subire provvision­ali ingiustiss­ime comminate della Corte d’Ass ise d’Appello”. E sulle bonifiche? Per l’area Tre Monti Edison risponde:

“La bonifica della Tre Monti - che non è ‘discarica’, ma un terreno dove vennero abbancati rifiuti quando era legitti- mo - è un impegno che Edison ha assunto e onorerà”. E le altre aree? Edison è responsabi­le, per la provincia di Pescara, delle discariche “2A” e “2B”: 5 mesi fa le è stato ha ordinato di provvedere alla bonifica. Per l’area industrial­e - dove la Provincia non ha individuat­o un responsabi­le della contaminaz­ione - Edison ha già presentato un “piano di caratteriz­zazione”. Ma ora precisa: “Le bonifiche di altri siti dell’area industrial­e, discariche 2 A e 2 B, non sono nella responsabi­lità di Edison”.

L’ultima carta Sei imputati hanno evitato la condanna per disastro colposo solo con la prescrizio­ne

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Ansa Sequestri a Bussi (Pescara)
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