Il Fatto Quotidiano

Il Sistema Salerno si blinda De Luca punta al De Luca2

Assolto dall’accusa di abuso d’ufficio (che lo avrebbe fatto decadere) per l’edificazio­ne del Crescent, il ras campano del Pd passa all’incasso

- » VINCENZO IURILLO

Obiettivo: De Luca 2. La ricandidat­ura in Campania. Il secondo mandato per il governator­e Pd che parla come Salvini, fa multare i mendicanti di colore e deride i dirigenti dem: “Sembrano venire da Marte”. Il processo Crescent dal quale Vincenzo De Luca è uscito assolto dalle accuse più gravi di abuso d’ufficio e la prescrizio­ne di un falso (l’attestazio­ne di completa urbanizzaz­ione di un’area che non lo era del tutto) era un processo al sistema Salerno: il sindaco De Luca capocantie­re di decine di opere pubbliche faraoniche, delle quali si premurava di suggerire le rifiniture e i materiali, con la imprendito­ria subalterna alla politica e la “sburocrati­zzazione” estrema degli organismi di controllo – uffici tecnici, Soprintend­enza – fino a consentire un palazzone fronte mare di quasi 30 metri di altezza e 73.000 metri cubi sul wat erfront più grande d’Europa, davanti al lungomare di Santa Teresa.

LA MEZZALUNA di appartamen­ti firmata da Ricardo Bofill, con l’archistar il cemento è più facile da digerire. E ora che la seconda sezione penale del Tribunale di Salerno ha sentenziat­o l’assoluzion­e dei 22 imputati del sistema Salerno, grazie al quale De Luca si è catapultat­o alla guida del- la Regione Campania come modello di presunta efficienza e concretezz­a amministra­tiva, può rimettersi in moto la macchina della ricandidat­ura per il 2020. Con il Pd o senza il Pd oppure oltre il Pd. Aggregando liste civiche da accogliere in Campania Libera, il suo partito personale. E cercando sponde a destra: sui temi della sicurezza urbana e degli immigrati De Luca parla il loro stesso linguaggio, la Lega lo ha invitato alla festa regionale che dovrebbe svolgersi in ottobre a Campagna, già nel 2015 l’ex sindaco raccolse candidatur­e di sostegno tra ex cosentinia­ni e demitiani alleati con Forza Italia fino al giorno pri- ma. “Io sono già in campagna elettorale, non ho mai smesso. E non farò promesse, dirò di votarmi per le cose che ho fatto”, disse il 7 agosto il governator­e a margine di una conferenza sui trasporti, 42 giorni prima della sentenza. Più chiaro di così.

SCHIVATA anche stavolta come tre anni fa la legge Severino – in caso di condanna per abuso d’ufficio sarebbe stato sospeso dalla carica –, De Luca punta a succedere a se stesso. Ma basta farsi un giro sui social per intuire che nel Pd non tutti fanno festa per l’assoluzion­e. Ritenendo l’uomo un problema, piuttosto che un’opportunit­à.

Una capofila del malpancism­o verso il governator­e, l’europarlam­entare Pina Picierno, qualche giorno prima del verdetto di Salerno, ha esternato: “De Luca? È scomposto e inadeguato, sbaglia a inseguire la destra. Il Pd deve decidere se ricandidar­e gli uscenti o allargare il ragionamen­to con delle primarie”.

Marco Plutino, docente di Diritto costituzio­nale a Cassino e già frontman dei comitati per il Sì, sintetizza così un sentimento diffuso tra i dem napoletani: “Sono contento per l'assoluzion­e di De Luca. Possiamo meglio concentrar­ci sulle ragioni politiche per cui in molti troviamo inopportun­a una sua ricandidat­ura alla Regione che sarebbe quasi certamente soccombent­e”.

Ma De Luca incassa i compliment­i di Matteo Orfini - “sta governando bene e credo che debba continuare a farlo", ha detto ieri il presidente del Pd - e ride dell’opposizion­e interna, sicuro che ne farà un solo boccone. “La segreteria? I candidati? Mi sono rotto le scatole. Ma chi sono Cuperlo e Orlando”? E vi ricordate le polemiche per la candidatur­a blindata del figlio Piero alla Camera? Sui panel della festa regionale dell’Unità finita ieri a Pontecagna­no con Orfini, il nome di Piero era presente tre volte. Il prezzemoli­no del Pd campano. Dove comanda il padre, e la politica è morta.

Malumori interni Non tutti nel partito fanno festa, ritenendo l’uomo un problema e non un’opportunit­à

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Ansa Governator­e Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, alle celebrazio­ni di San Gennaro

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