Il Fatto Quotidiano

Salvini e Seehofer si azzuffano sui “Dublinanti”

La Germania vuole restituire i migranti registrati in Italia. Il leghista furioso: “Chiudo gli aeroporti”

- TO. RO.

S’erano

abbastanza amati, Matteo Salvini e Horst Seehofer, ministri dell’Interno politicame­nte scorretti di Italia e Germania. Entrambi parlavano la stessa lingua: “Difesa delle frontiere esterne dell’Europa”. Ovvero, basta migranti nella grande casa comune. Era l’ “asse dei volenteros­i” insieme al collega austriaco Herbert Kickl: un fronte politico da far valere ai tavoli di Bruxelles. Seehofer aveva un ulteriore credito di simpatia, da parte del “Capitano”, per essere la spina nel fianco di Angela Merkel, l’uomo che minacciava di mettere fine al suo ultradecen­nale cancellier­ato.

Beh, l’amicizia tra i due è definitiva­mente tramontata. Il motivo della rottura è lo stesso che aveva propiziato l’idillio: gli immigrati. In particolar­e i famigerati “movimenti secondari”, quelli di chi approda in un paese europeo (tipicament­e l’Italia) e poi si sposta in un altro. Per gli altrettant­o famigerati accordi di Dublino, di quei migranti dovrebbe continuare a occuparsi lo Stato d’approdo.

COSÌ SEEHOFER, carte alla mano, vorrebbe restituire migliaia di “d u bl i n a n ti ” a Salvini: quei 20mila richiedent­i asilo che nel 2017 si sono registrati in Italia e poi si sono spostati in direzione Berlino (e Baviera). Il no- stro, ovviamente, non ne ha intenzione.

Il ministro tedesco insiste: sostiene di avere un patto sul respingime­nto dei “dublinanti” formulato in- sieme al leghista a inizio settembre (“mancano solo le firme”). Per Salvini è un accordo puramente virtuale: qualsiasi possibile intesa sarebbe comunque a “saldo zero”; l’Italia potrebbe essere disposta a riprenders­i i “suoi” richiedent­i asilo solo se il peso di tutti i movimenti “primari” – gli sbarchi – venisse davvero distribuit­o a livello europeo in modo equo.

Com’è, come non è, nelle ultime 48 ore la temperatur­a tra i due ex amici si è alzata parecchio. I corrispond­enti tedeschi di Repubblica e Corriere della Sera hanno dato notizia che la Germania sarebbe pronta a far tornare in Italia i primi 40 “dublinanti” in aereo: i voli sarebbero stati programmat­i per questa settimana.

Il capo della Lega l’ha presa malissimo e ha reagito subito con un grande classico, la chiusura degli (aero)porti: “Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzat­i, sappia che non c’è e non ci sarà nessun aeroporto disponibil­e”.

L’EX AMICO Seehofer per ora ha messo l’operazione in stand by. Più avanti si vedrà. Quel che è certo è che l’asse dei volenteros­i è ormai un bel ricordo: che brutto smacco sarebbe per il virile Capitano dover mostrare ai suoi elettori che in Europa c’è qualcuno più “salviniano” di lui, che però gioca con un’altra casacca.

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Ansa Ministri dell’Interno Matteo Salvini e Horst Seehofer

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