Il Fatto Quotidiano

Tra Padre Pio e l’ulivista Scoppola, Conte si proclama bergoglian­o

L’intervista di “Famiglia Cristiana” al premier: il dossier Viganò è un “vile e meschino attacco” al papa

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Il governo gialloverd­e e la questione cattolica, come si diceva un tempo. Sinora l’ostentazio­ne della fede cristiana, pacchiana e strumental­e allo stesso tempo, è stata un tratto distintivo della parte di estrema destra della maggioranz­a, quella leghista. E non solo per l’ormai famoso rosario stretto da Matteo Salvini al comizio conclusivo davanti al Duomo di Milano, alle ultime Politiche, ma anche per le sortite tradiziona­liste del ministro Fontana contro l’aborto e la dottrina dell’omosessual­ismo, come la chiamano i clericali anti-Bergoglio sui loro siti d’informazio­ne.

Per riassumere: un “governo crociato”, così definito dalla copertina dall’Espresso di due settimane fa, perfettame­nte allineato, i- noltre, con l’opposizion­e farisea che contrasta papa Francesco con ogni mezzo, dalle confutazio­ni teologiche ai dossier sulla pedofilia.

A TENTARE di spezzare questa narrazione di un cattolices­imo guerriero e padano è arrivata giovedì scorso la lunga intervista del premier Giuseppe Conte al condiretto­re di Famiglia Cristiana, Luciano Regolo. Ossia al settimanal­e di maggior diffusione tra i credenti che l’estate scorsa ha accostato il mi- nistro dell’Interno a Satana ( Vade retro Salvini) per i migranti fermati in mezzo al mare.

Il premier fa una difesa scontata del suo governo, peraltro molto ingessata, ma concede un paio di novità non secondarie su altri punti. Partendo ovviamente dalla sua devozione per Padre Pio - Conte è di San Giovanni Rotondo - il giurista chiamato a Palazzo Chigi giudica “vili e meschini” gli attacchi a Ber- goglio da parte della “destra radicale e sovranista”. Compreso quel monsignor Viganò, inquisitor­e a scoppio ritardato sulla pedofilia in Vaticano.

E quando poi Regolo gli chiede un’opinione sul ritorno di un partito dei cattolici, Conte risponde: “Per parafrasar­e liberament­e il pensiero di Scoppola, più che a una rinnovata ‘democrazia cristiana’ penso piuttosto a una ‘democrazia dei cristiani’”. Pietro Scoppola, già senatore dc, è stato tra i più grandi esponenti e studiosi del cattolices­imo democratic­o. Nonché ulivista convinto.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy