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C’ERA UNA VOLTA UNA GATTA
Marina La Rosa è tornata, per l’ennesima volta, a parlare del suo rapporto, nella casa della prima edizione del Grande Fratello, con Rocco Casalino ai microfoni di RadioDue: “Se pensi al sesso, non puoi pensare a Rocco Casalino. C’era una tresca tra di noi? Non esageriamo, lui in realtà era un mio slave. Ovviamente sto scherzando”. Stucchevole mémoire. Gianfranco D’Angelo, 82 anni, prova a fare un discorso (a suo dire) complesso sul carico fiscale in relazione alle pensioni. Ha lavorato per sessant’anni, prende duemila euro di pensione e non vuol rinunciare alla casa in Sardegna. Non staremo qui a disquisire del quanto e del come. Diremo solo che è meglio contare fino a cento (o a duemila) prima di esternare.
Notizie da un martedì sera di ottobre. Su Rai1 “Una Pallottola nel cuore” 2 ha conquistato 3.805.000 spettatori pari al 16.3% di share. Su Canale 5 “Temptation Island Vip” (sic) ha raccolto davanti al video 3.652.000 spettatori pari al 20.9% di share. I giornali e i siti titolano: Valeria Marini batte Gigi Proietti. Siamo un paese senza speranza. Strepitoso (e super rock) colloquio della Vanoni con Rolling Stone. Sui tormentoni estivi: “Amore, capoeira, la favela, non sa neanche cosa cazzo dice. Comunque ha avuto successo, buon per loro. Si può anche fare una canzone gioiosa, come “Quattro amici al bar”. Quella è intelligente però, è la storia dei ragazzi dell’epoca di Paoli. Era un brano allegro, ripetitivo, che prende – ha venduto un milione di dischi – ma con un testo che piace. Si parlava. Adesso non si parla più. Tutti pensano che col telefonino si risolvano le cose. E invece no, assolutamente no. Questa solitudine, che aumenta sempre di più, è dovuta a questi mezzi. Una volta ci si andava a trovare per forza. La sera ci si riuniva sempre, perché non avevamo i mezzi altrimenti. Ecco perché era vivace la vita. Adesso non ci si incontra più… ci vediamo, sì, forse, mando una mail, poi dieci mail, bah… ridateci il telefono a muro, che ci siamo sempre trovati”. Se n’è andato l’immenso Charles Aznavour. Tra tutti i ricordi abbiamo scelto quello, ruvido e perciò più autentico, di Gino Paoli che ha rilasciato una bellissima intervista a Marco Molendini sul Messaggero. “Ho sempre avuto una Immenso Charles Aznavour grande stima di quell'armeno duro e bravissimo. Da noi ormai si generalizza sulla definizione di cantautore, che viene data a cani e porci. I cantautori sono quelli che scrivono musica e parole. Come Aznavour, appunto. O come da noi Lucio Dalla. Oggi è cambiato tutto.. Noi eravamo autentici, ci sentivamo dei James Dean”. Oggi manco Gioventù bruciata.
LO SPIRITO DEL TEMPO CATTIVA MAESTRA ORNELLA, CHE BELLA ADIEU, ADIEU, ADDIO AL MONDO