Il Fatto Quotidiano

“Il Vesuvio universale”, vivere e soffrire insieme al vulcano

Il ritratto di una terra che brulica di vita e non ha intenzione di arrendersi

- » FURIO COLOMBO

Mi domando se Maria Pace Ottieri abbia sentito il respiro del Vesuvio in ogni punto della immensa città cresciuta sul gigante in sonno, o se sia stata per lei una provocazio­ne e una attrazione inevitabil­e un libro di suo padre, Ottiero Ottieri, che in Donnarumma all’assalto ha scritto la storia, unica in Italia, dei pescatori delle pendici vesuviane che diventano operai della Olivetti di Pozzuoli , al tempo in cui lo scrittore lavorava nella fabbrica. Certo in questo suo nuovo libro - Il Vesuvio universale, Einaudi – intorno al grande protagonis­ta (il vulcano che nessuno teme non perché sia morto, ma perché è vivo e continua a trasmetter­e vita). Maria Pace Ottieri ispeziona, con mano attenta e mosse precise, un immenso presepio di passato e futuro, di memoria e predizione (se si sveglia il Vesuvio) di fiducia e di paura (dorme, ci protegge, può esplodere subito), di radici inestricab­ili e di accenni continui e impossibil­i alla fuga.

SCEGLIENDO come tema il Vesuvio universale (l’altra faccia del diluvio che ha inondato e cambiato il mondo, crudele e salvifico come tutte le punizioni divine ) l’autrice ha fatto una scelta che è allo stesso tempo letteraria e politica. I suoi personaggi, benché presi dalla vita, benché cercati e trovati arrampican­dosi sul vulcano, hanno una nitidezza di immagine (li vedo come figure filmate) e una ansiosa voce carica di esperienza e di speranza che li identifica come personaggi di un grande romanzo di vita e di morte, che per coltivano, proprio qui, con la vita, un legame tenace, mentre il respiro possente del gigante che dorme trasmette insieme la paura della memoria e l’euforia un po’ drogata del luogo assurdo e impossibil­e che così tanti hanno scelto.

Al libro della Ottieri risponde a distanza una sola trasmissio­ne settimanal­e di una radio italiana. I radicali tornano a porre la domanda allarmata e perentoria: se il vulcano si sveglia chi fugge, come fugge? ( Overshoot, Radio Radicale da Napoli, tutte le domeniche). Il libro di Maria Pace Ottieri risponde dalla incredibil­e “location” con tante voce intelligen­ti, consapevol­i e ormai al di la dalla paura: “Noi ci siamo e ci restiamo”.

La paura non detta è il Vesuvio. La festa che viene celebrata è il Vesuvio. Il futuro è la grande nuvola che vediamo in quadri e fotografie. Maria Pace Ottieri ci fa ascoltare voci che sembrano di sopravviss­uti. E con materiale di cronaca (intervista e incontri) compone un grande racconto.

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Il Vesuvio l universale Maria Pace Ottieri Pagine: 288 Prezzo:19,50e Editore: Einaudi
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