LE NON-NOTIZIE DAL WEB
Il bimbo senza festa e il barista razzista
In questi giorni due notizie arrivate da Facebook sono diventate un caso nazionale, con accesi dibattiti sui social e servizi su giornali e trasmissioni televisive. La prima riguarda il caso della ragazza di colore che ha raccontato sulla sua pagina Facebook di essere andata a un colloquio di lavoro per un posto da cameriera e di essersi sentita dire: “Sei nera, ai clienti faresti schifo”. La seconda riguarda la mamma del bambino autistico che ha organizzato la festa di compleanno per i 4 anni del figlio, festa disertata da tutta la classe.
Anche lei aveva raccontato l’episodio di discriminazione su Facebook. Un mese fa un altro fatto analogo: una ragazza di Napoli aveva pubblicato un lungo post in cui descriveva le persecuzioni subite da mesi da uno stalker e giornali e tv si erano occupati di lei. Esistono numerosi precedenti, ma mi soffermo su questi più recenti perché hanno in comune un particolare: le storie vengono credute senza alcuna verifica. Atti di fede giornalistica.
Nel caso della ragazza di colore non esiste il nome del ristorante né del ristoratore. Il giorno dopo qualcuno si insospettisce e chiede chiarimenti. “Non ho avuto il tempo di sapere il nome, mi ha salutato subito. Il numero di telefono non ce l’ho perché il mio iPhone cancella le chiamate vecchie”. A parte che la versione è abbastanza improbabile, che chieda i tabulati al suo operatore, così ci toglie questo sgradevole dubbio.
NEL CASO DELLA RAGAZZA stalkizzata a Napoli poi, c’è lei, Marta, che in questo lungo post strappalacrime premette di essere stata sempre pedinata in zone dove non ci sono telecamere (come fa a saperlo? È della Digos?), parla di graffi sanguinanti procurati con delle chiavi e il referto invece descrive un livido sul collo, afferma che lui le ha citofonato per mezzora e lei anziché chiamare la polizia ha messo la testa sotto il cuscino per non sentire… e così via. Una versione dei fatti di cui dubiterebbe pure un prete in confessionale che viene data per buona da giornali e tv che la eleggono a eroina che non si rassegna alla violenza sulle donne. Peccato che l’indagine (in corso) non sia ancora arrivata da nessuna parte.
Infine, il caso più eclatante: Maria Giovanna Carlini, cartomante, mamma residente a Cavezzo, Modena, carica un video su Facebook. È alla festa di compleanno del figlio autistico, si dice amareggiata perché ha invitato tutta la classe del bambino ma si è presentato solo un compagno. Dice che le altre mamme neppure hanno risposto al suo invito. Il video diventa virale, la storia del bambino autistico lasciato so- lo diventa un caso, la stampa intervista la signora, le Iene fanno l’agguato fuori dalla scuola alle mamme cattive e organizzano un altro compleanno al bimbo per fare giustizia. A nessuno viene in mente che la signora possa aver raccontato semplicemente la sua versione dei fatti. Decido dunque di verificare e scopro un po’ di cose: la signora è un tipo un po’particolare. No-vax convinta, ha una bacheca Facebook che pullula di contenuti discutibili, da “i migranti andrebbero accolti a sprangate” a “Mussolini si starà rivoltando nella tomba”. Minaccia di denunciare un ospedale perché ha somministrato un anti-nausea alla figlia, parla di liti con famiglia e pediatri, organizza collette per la sua associazione e pure per farsi comprare il passeggino della figlia ma, soprattutto, già a giugno descrive un rapporto non idilliaco con le altre mamme della classe. A suo dire alcune non la invitano alle feste, altre non la ringraziano abbastanza per i regali. Minaccia: “Ci vediamo a settembre”. E a settembre manda via chat un invito per il compleanno del bambino, specificando che non vuole regali ma se possibile una donazione alla sua associazione. Su 23 mamme cinque declinano per impegni, 10 non rispondono, una dice sì, le altre non erano inserite neppure nella chat perché nuove. Dunque la mamma sa che la festa sarà un flop, ma la fa comunque. A quel punto fa un video in cui non ammette di essere lei il problema, ma la butta sul pietismo. Non specifica che era in cattivi rapporti con parte della classe e che l’altra metà neppure la conosce perché ci sono bambini nuovi. Fa partire l’ondata di fango sulle altre mamme, le quali finiscono a insultate ovunque.
TELEFONO ALLA SIGNORA Giovanna per capire qualcosa di più. “Non ho mai parlato di discriminazione da parte delle mamme perché mio figlio è aut is ti co ”, premette. E allora qual è stato il problema? “Sono state maleducate”. Perché si è parlato di discriminazione? “Ma io tante mamme manco le conoscevo, erano nuove, altri bambini erano malati! Sono i giornali che hanno parlato di autismo per fare clic”. È vero che lei non ha invitato cinque bambini e sono tutti stranieri? “Io non lo so chi ci fosse nella chat e chi no”. Perché ha fatto comunque la festa a suo figlio sapendo che sarebbe stata disertata? “C’erano sette bambini non della classe, uno pure di colore, non sono razzista”. Beh, dice che i migranti vanno accolti a sprangate. “Vorrei vedere lei con un figlio disabile a cui lo Stato non riconosce nulla! Io ho fondato una Onlus per sostenere le spese!”. Vedo che nella nota spese include 200 euro di conto dall’omeopata, le pare il caso? “A questo non rispondo”. È vero che lei è indagata per una truffa alle assicurazioni in Sardegna? “Non rispondo”. Suo figlio è vaccinato? “No, non è vaccinabile”. Chi lo dice? “Ho un certificato medico”. Chi è il medico? “Un medico”. E perché non è vaccinabile? “Ci sono indagini genetiche in corso”. Ha detto che soffre della sindrome di Asperger sul suo blog. “No, la diagnosi è autismo grave, non esiste distinzione”. Chi ha fatto la diagnosi? “Il Cardarelli di Modena e lo Stella Maris di Pisa”. È vero che lei fa fare una dieta speciale a suo figlio? “Fa una dieta priva di glutine, latte e caseina”. Perché? “Aveva l’otite e senza latticini non gli viene più, il grasso del latte ristagna”. E perché le mamme non sono venute alla festa? “Perché mio figlio ha una mamma cogliona che dice le cose come stanno. Poi mi hanno riferito che alcune non sono venute perché mio figlio senza vaccini è infettivo”. Ma lei è sicura di rendere la vita più facile a suo figlio? A scuola ha creato un clima di tensione. “Ha visto che le mamme neppure rispondevano alle domande delle Iene?”. Forse perché non sono tenute a spiegare in tv che lei non è simpatica. Un’ultima cosa: lei collega l’autismo di suo figlio a cosa? “A un insieme di fattori. E non lo vaccino perché a lui i vaccini possono scatenare qualcosa che geneticamente è latente. Lo vaccinerei in Svizzera, lì ci sono vaccini puliti, non contaminati”.
Parola di Giovanna Carlini, cartomante e vittima di un equivoco. Sì, del ruolo e della responsabilità dell’informazione oggi.
VERSIONI POCO PLAUSIBILI ”Il ristoratore che mi ha discriminata? Non mi ha detto il nome e il mio telefono cancella i numeri”
IL “CASO” A CAVEZZO Le altre mamme hanno evitato il bimbo malato? Nessuna traccia, ma i media si scatenano
MARIA GIOVANNA CARLINI Io non ho mai parlato di discriminazione di mio figlio, sono i giornali che hanno citato il suo autismo per fare clic