Il Fatto Quotidiano

Nel 2009 solo “il Fatto” puntò su quella foto

L’immagine del volto tumefatto di Cucchi finì nelle pagine interne o nei cestini

- » LORENZO GIARELLI

“Stefano,

31 anni, chi lo ha ridotto così?”. Se lo chiedeva il Fatto Quotidiano in edicola il 30 ottobre 2009, pubblicand­o in prima pagina il volto tumefatto di Stefano Cucchi. Quella foto l'aveva diffusa il giorno prima la sorella Ilaria, che aveva organizzat­o una conferenza stampa al Senato assieme a una manciata di parlamenta­ri, tra cui i radicali e Luigi Manconi. Ilaria consegnò a tutte le testate presenti le immagini del cadavere del fratello, con la speranza che servissero a fare luce su quella che non poteva essere una morte accidental­e avvenuta in carcere.

MA MENTREquel 30 ottobre il Fatto dava risalto alle foto di Stefano, tra gli altri quotidiani nazionali soltanto il m an if es to apriva la prima pagina con la denuncia di Ilaria, scrivendo un eloquente “Ammazzato” sotto a un primo piano di Cucchi.

Nonostante le foto diffuse da Ilaria, quasi tutte le testate preferiron­o relegare la notizia nelle ultime pagine, senza neanche pubblicare le foto più macabre, come quelle dei grossi ematomi viola attorno agli occhi di Stefano.

Il Corriere della Sera, per esempio, che ieri ha aperto la sua edizione con le dichiarazi­oni del carabinier­e Francesco Tedesco, allora non trovava posto per la notizia se non a pagina 14: un articolo corredato da una piccola foto della schiena di Stefano coperta di lividi.

Stessa scelta del Messaggero, che ha dato risalto in prima pagina alla testimonia­nza di Tedesco e che pure aveva pubblicato la notizia della morte di Stefano ancor prima della conferenza stampa della sorella. L'articolo sulla denuncia di Ilaria, quel 30 ottobre 2009, era finito in una spalla a pagina 11, arricchita soltanto da una piccola foto della schiena di Cucchi. Si trattava forse di immagini troppo cruente? Può darsi, come d'altra parte scrisse allora il Secolo d'I- ta lia , giornale dell’ex Alleanza nazionale confluita nel Popolo della Libertà, che parlò di immagini “raccapricc­ianti, impubblica­bili” all'interno di un articolo che ricostruiv­a la vicenda. Ma in quel caso non si spieghereb­be perché, col passare degli anni, l'immagine del volto di Stefano sia stata a più riprese pubblicata su quegli stessi quotidiani che inizialmen­te non la vollero mostrare.

Anche chi lesse Repubblica, all'epoca, non poté trova- re sul giornale le immagini più impression­anti, di cui il quotidiano diede conto a pagina 26 con un articolo e un'intervista a Ilaria, mostrando due piccole immagini del corpo di Stefano senza pubblicare il volto coperto di lividi . E se ieri La Stampa titolava in prima: “Cucchi, carabinier­e confessa il pestaggio”, con annessa foto di Ilaria e di Stefano, nella stessa prima pagina di quel 30 ottobre la vicenda non trovava spazio, né le foto furono pubblicate all'interno del giornale.

MA SE QUASI tutti hanno poi avuto tempo e modo di rivalutare l'importanza del caso, c'è anche chi si è mantenuto coerente nel corso degli anni, senza cambiare idea. Su Libero, per esempio, il tempo sembra non esser mai passato: ieri come nove anni fa, Stefano Cucchi non merita una riga in prima pagina. Il migliorame­nto, a volerlo trovare, è all'interno del giornale, perché dalle 477 battute senza foto del 30 ottobre 2009 siamo passati adesso a un articolo di apertura a pagina 13. Piccoli passi in avanti.

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