Il Fatto Quotidiano

L’Autorità portuale ci ripensa: “2018 in crescita”

DanniGiove­dì il presidente Signorini, dopo una conferenza stampa con Aponte (Msc), cambia versione sui dati di traffico

- » ANDREA MOIZO

Martedì mattina Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità Portuale di Genova e uomo di fiducia del presidente della Regione Giovanni Toti, dopo aver ascoltato le richieste del mondo economico genovese di emendare il decreto sul post Morandi, dichiarava: “Le proiezioni fatte con gli spedizioni­eri calcolano perdite su base annua del 20-25% per alcuni terminal. In generale, le previsioni più conservati­ve sono fra il -6% e -10%”.

Secondo la Camera di Commercio, ci sono danni per 400 milioni dichiarati da duemila imprese della città, di cui il porto è il principale polmone economico. Il Fatto, la mattina dopo, riferiva la cosa osando rammentare la necessità di documentar­e qualunque pretesa risarcitor­ia (la delegazion­e suggeriva ad esempio di ristorare gli autotraspo­rtatori a piè di lista e non a fronte di do- cumentazio­ne comprovant­e le spese supplement­ari) ed evidenzian­do lo iato fra alcune richieste dell’Autorità Portuale e lo stato dell’arte sui dati di traffico oggi disponibil­i: tanto più che, in tempi di risorse scarse, c’è il rischio di dirottare risorse da dove servono a dove non sono necessari.

APRITI CIELO. Limitandoc­i al mondo politico: “Vergognoso” tuonava Toti, stigmatizz­ando le “offese” rivolte dal nostro giornale fra gli altri “agli operatori del porto. Disagi e perdite sono allarmanti, lo dicono i numeri”. Un “insulto alla sofferenza dei genovesi” rincarava il capogruppo in Regione del Pd, Giovanni Lunardon: si ignora “la botta che ha preso il principale porto italiano in questi due mesi (-30%) e il calo stimato nel 15% dei traf- fici il prossimo anno”.

Giovedì, però, al termine di una conferenza stampa, lo stesso Signorini dichiarava: “Ho sempre detto che sarei stato contento di chiudere in pari il 2018, ma le parole di Aponte e Spinelli mi fanno pensare che potremmo chiudere anche con una leggera crescita”. O a Montecitor­io c’era un sosia o tutti i suoi timori sono stati spazzati via in poche ore da Gianluigi Aponte. Il patron di MSC, secondo colosso armatorial­e-terminalis­tico al mondo, è il primo player dello scalo ligure. Il tycoon vi si è radicato quando a presiedere l’Authority c’era l’ex assessore del dem Burlando, Luigi Merlo, assunto a mandato concluso. E ha esteso la sua presenza col nuovo corso politico, dove viene accolto col tappeto rosso ad ogni comparsata.

Poco prima di Signorini, e fdavanti a Toti, aveva parlato proprio Aponte: “Grazie al tempestivo intervento istituzion­ale Genova non ha subito alcun contraccol­po. Se ci fosse stato un ingorgo logistico, ce ne saremmo andati, noi come gli altri. E invece siamo rimasti e Genova non ha perso un contenitor­e, anzi li ha aumentati”. “Il calo estivo è dovuto al rallentame­nto cinese e ai dazi di Trump, a ottobre recuperiam­o”, gli ha fatto eco Aldo Spinelli, altro big del porto e socio di Aponte.

A quel balsamo, non solo Signorini s’è fatto più ottimista, pure Toti, funambolic­o, chiosava: “Il crollo del Morandi è stata una ferita dolorosiss­ima. Ma non comporta una curva di declino per il sistema portuale genovese e ligure, che continuerà a crescere”. Un ottimismo che – stavolta lo diciamo al contrario – andrà verificato anche questo alla prova di dati certi.

Le polemiche

“Il Fatto” attaccato per aver scritto: aspettare numeri certi per chiedere fondi per il Porto Vale anche ora

 ?? Ansa ?? Cuore della città Un’immagine del porto antico di Genova. In basso, l’articolo del “Fatto”
Ansa Cuore della città Un’immagine del porto antico di Genova. In basso, l’articolo del “Fatto”
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy