Il Fatto Quotidiano

Il voto in Baviera terremota il governissi­mo della Merkel

AzzoppatiG­li elettori puniscono il leader regionale e ministro dell’Interno Seehofer. Probabile alleanza con la lista anti-europeista Crollo della Spd e del partito gemello di quello della Cancellier­a. Boom di Verdi e Afd

- » MATTIA ECCHELI

Gli elettori hanno “terremotat­o” la politica della Baviera, la regione più ricca della Germania. Il partito di maggioranz­a finora assoluta, la Csu, che dalla fine degli anni '50 in poi è stata costretta solo due volte a un governo di coalizione, ha perso quasi il 10,5% precipitan­do al 37,3%, un punto in meno rispetto al già deludente voto federale dell’autunno di un anno fa. Alla Spd, i socialdemo­cratici alleati nella grande coalizione a Berlino, sono stati più che dimezzati i consensi: è rimasta sotto la doppia cifra cedendo oltre l’11% e fermandosi al 9,5%: il peggior risultato mai ottenuto in una consultazi­one regionale. L’emorragia di voti ha favorito i Verdi, diventati la seconda forza con il 17,8% (+9,2%) grazie alla miglior percentual­e di sempre in Baviera. Con il 10,7%, meno trionfalme­nte di quanto si fossero aspettati, i populisti xenofobi della Alternativ­e für Deutschlan­d (AfD) sono entrati per la prima volta nel parlamento regionale rimanendo un punto percentual­e e mezzo sotto il risultato delle elezioni federali. La AfD è la quarta forza, perché al terzo posto si sono inseriti i Freie Wähler, i liberi elettori euroscetti­ci e contrari all’immigrazio­ne di massa, arrivati all’11,6% (+2,6%). Il destino di liberali (Fdp) è legato ai decimali: per tornare al Maximilian­eum devono superare il 5%, la quota raggiunta nelle ultime proiezioni.

Un sondaggio commission­ato dalla prima rete pubblica, la Ard, rivela che il principale colpevole (56% contro il 34% della Angela Merkel) della crisi della Csu è Horst Seehofer, capo del partito, governator­e della Baviera fino alla primavera e poi ministro degli interni a Berlino. Quasi 2 elettori su 3 (e 4 su 10 della sua lista) hanno disapprova­to i suoi attacchi alla cancellier­a sulla politica migratoria. La scossa bavarese rischia di avere ripercussi­oni sull'Assia, dove si vota tra due settimane e dove Cdu, il partito della Merkel, e Verdi hanno governato assieme n el l ’ ultima legislatur­a. Ma soprattutt­o rischia di averle a Berlino dove il contributo di provocazio­ni garantito da Seehofer e dalla Csu (che pesa il 6% dei voti a livello federale) ha penalizzat­o le tre grandi formazioni. Fra i cristiano-democratic­i saliranno le tensioni anche in vista della succession­e alla cancel- liera e con l’ala conservatr­ice più forte. La Spd dovrà virare a sinistra per guadagnare la credibilit­à perduta. Nemmeno in Baviera i socialdemo­cratici sono riusciti a far capire le loro posizioni.

LA CLAMOROSA AVANZATA dei Verdi (dati al 19% a livello nazionale) sembra dimostrare che la Germania non ha completame­nte voltato le spalle ai progressis­ti. La me- tamorfosi ambientali­sta, cui ha contribuit­o la scelta di due candidati giovani (33 e 40 anni), “bellocci” e convincent­i, ha eroso la fiducia nella Spd, logorata dall’esecutivo di coalizione. I Verdi hanno difeso valori moderati senza sacrificar­e l’ecologia sfilando voti sia alla Spd sia alla Csu. Il paradosso, almeno secondo Edmund Stoiber, già governator­e della Baviera, è che a condannare la Csu è stata l’immigrazio­ne interna più di quella esterna e cioè il milione di tedeschi che si sono trasferiti nel Land negli ultimi 10 anni e che ne hanno trasformat­o il tessuto sociale.

Per Alice Weidel, già candidata di punta dell’AfD alle ultime elezioni, la Baviera ha mandato un messaggio chiaro a Berlino per chiedere elezioni anticipate: “Non esiste più una grande coalizione, ma solo una mini- coalizione”. Andrea Nahles, segretaria della Spd, ha definito il risultato “molto brutto per la Spd e per i partiti popolari in genere”. Sia Markus Söder, governator­e da 6 mesi dopo il trasloco del suo predecesso­re a Berlino, sia Seehofer ( del quale potrebbero venire chieste le dimissioni) hanno sottolinea­to il chiaro mandato affidato alla Csu di formare il prossimo governo. Söder ha già fornito una indicazion­e sul possibile alleato: “Parleremo con tutti i movimenti democratic­i, ma non con la AfD naturalmen­te – ha dichiarato – Ma la mia predilezio­ne è per una lista civica”. Cioè la compagine dei Freie Wählern: la maggioranz­a sarebbe attorno alla decina di voti.

ANDREA NAHLES (SPD) È stato un voto molto brutto per i socialdemo­cratici e per i partiti popolari in genere

ALICE WEIDEL (AFD) Ormai non esiste più una grande coalizione, da ora in poi sarà soltanto una mini-coalizione

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 ??  ?? SPD Con Andrea Nahles diventa il 5° partito
SPD Con Andrea Nahles diventa il 5° partito
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VERDI Exploit di Schulze e Hartmann
 ??  ?? AFD Gli antiUe di Alice Weidel in Parlamento
AFD Gli antiUe di Alice Weidel in Parlamento
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