Claviere, tre le “invasioni” francesi Conte alza la voce, i pm indagano
Confine Il 2 agosto militari in mimetica bloccarono due italiani nei boschi. I pm al lavoro. Il premier: “Chiederò conto a Macron”
Chissà se Armando Spataro legge Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova”. Il procuratore di Torino si deve attenere ai fatti, raccolti di volta in volta, e ai codici, che sono più rigorosi di Agatha Christie. Ma ormai sono almeno tre i casi in cui i gendarmi francesi sono intervenuti in territorio italiano, in barba a leggi, trattati e codici. L’ultimo reso noto è del 2 agosto. “Si sono verificate due anomale attività di controllo di due cittadini residenti nel comune di Claviere”, scrive il procuratore. “Tali persone, una intenta a passeggiare con il suo cane, l’altra mentre percorreva la strada sterrata con un ciclomotore, venivano fermate nella zona di Gimont di Cesana Torinese da quattro uomini verosimilmente francesi, usciti dal bosco, dove erano nascosti, in tuta militare, con giubbotto antiproiettile e armati”.
UN VERO E PROPRIO controllo a sorpresa. Gli agenti chiedono ai due “in lingua straniera i documenti”. All’uomo che stava andando in moto “veniva impedito di proseguire per la strada e intimato di non riferire ad alcuno di avere visto gli uomini armati”. Pur intimorito, l’uomo va dai carabinieri della stazione di Claviere, paese nel versante orientale del colle del Monginevro, e denuncia il fatto. Come l’altro che era a passeggio con il cane. I carabinieri stilano un rapporto e lo mandano in Procura a Torino. Spataro lo rice- ve e apre un’indagine: la terza.
La prima riguarda l’intervento di cinque uomini delle Dogane francesi che il 30 marzo 2018 alla stazione di Bardonecchia avevano tirato giù da un treno un cittadino nigeriano in possesso di un regolare biglietto ferroviario per Napoli e lo avevano costretto a seguirli nei locali di una ong, Rainbow4Africa, dove gli avevano imposto un test delle urine (risultato negativo) per appurare l’uso di droghe. La seconda è invece sullo sconfinamento degli uomini della Gendermerie che il 12 ottobre sono stati filmati dai poliziotti italiani della Digos mentre scaricano in un bosco, in territorio italiano del Comune di Claviere, due uomini con la pelle nera.
La Procura di Torino ha aperto un fascicolo ipotizzando il “trasporto di stranieri nel territorio dello Stato, con atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato”. È il reato indicato all’articolo 12, comma 3, del decreto legislativo numero 286 del 1998: quello solitamente contestato agli scafisti che portano la loro merce umana dall’Afri- ca all’Europa attraverso il Mediterraneo. Il trasporto questa volta sarebbe stato fatto da agenti dello Stato francese, sconfinati, informa Spataro, “per due chilometri in territorio italiano”.
Gli agenti della Digos avevano notato “un’autovettura con i colori e i simboli della Gendarmeria francese, dalla quale venivano fatti scendere due giovani”, presumibilmente immigrati di origine nordafricana. “Uno dei due gendarmi presenti all’in ter no dell’auto”, secondo il rapporto della Digos, “indicava ai due giovani la direzione dell’area boschiva, cioè quella per allontanarsi dalla strada asfaltata” e dal confine francese. Gli agenti italiani non riuscivano a fermare e identificare gli uomini della Gendarmerie, perché “l’auto, dopo aver fatto inversione di marcia, ripartiva ad alta velocità verso la Francia percorrendo la galleria di Claviere”. Agli italiani non è restato altro che fotografare la targa e inseguire l’auto della Gendarmerie fino in territorio francese.
“STANNO EMERGENDO altri episodi inquietanti”, ha reagito Matteo Salvini. Non ci interessano le giustificazioni, né le indagini interne. Parigi deve comunicarci immediatamente le identità degli immigrati lasciati nei boschi.. “L’episodio degli agenti della Gendarmeria che hanno sconfinato lascia letteralmente sconcertati – ha scritto in serata il premier Conte su Facebook –. Domani (oggi, ndr) partirò per Bruxelles, per la riunione del Consiglio europeo, e avrò un incontro con il Presidente francese Macron e sarà questa l’occasione per acquisire in prima persona chiarimenti - che abbiamo già richiesto tramite la Farnesina - e soprattutto per avere garanzie che tali episodi non si verifichino mai più”.
L’ipotesi della Procura
I gendarmi sospettati di “trasporto di stranieri con atti diretti al loro ingresso illegale in Italia”