Il Fatto Quotidiano

Il merito non si misura con un quiz meccanizza­to

In Italia è realizzato in modo casuale

- » UGO MATTEI

L’introduzio­ne del numero chiuso negli atenei italiani ha costituito una decisione politica miope e classista volta all’abbandono di un sistema di istruzione superiore pubblico, aperto e democratic­o a favore di una imitazione pedissequa del sistema anglo-americano.

Il numero chiuso costituisc­e infatti, come l’ investimen­to nel“terzo livello” (dottorati di ricerca) e nella “eccellenza ”, una ricetta squisitame­nte neoliberal­e, il portato dell’ aziendaliz­zazione dello studio e del laricerca superiore. Un dibattito serio e decisivo su come favorire l’accesso dei “capaci e meritevoli” agli studi universita­ri viene ridotto inera neoliberal­e ad una questione di spazi fisici, con rettori che sembrano più interessat­i a portare avanti progetti immobiliar­i piuttosto che all’elevazione culturale della nostra società.

PER QUANT Origuarda medicina, il tema diviene ancora più drammatico. Da un lato infatti in Italia c’è scarsità di medici e quindi il numero chiuso costituisc­e una palese fesseria. Peraltro, che il problema non possa essere ridotto alla logistica è dimostrato dal (provincial­e) proliferar­e di lauree in inglese. D’altra parte, la vocazione medica non può certamente essere misurata su dei test di ingresso insensati ( e essi stessi business) quali quelli attuali. A medicina devono entrare studenti capaci di empatia e di visioni olistiche (che tengano insieme il corpo e la mente, che sappiano prevenire e non solo curare, che abbiano il coraggio di limitare le prescrizio­ni di far- maci non necessari...) non brillanti risolutori di test meccanicis­tici e stupidamen­te nozionisti­ci, attratti solo dalla speranza di futuro benessere.

La selezione in Italia avviene in modo casuale e furbesco e sono tanti i ragazzi che disgustati si sono iscritti all’estero. Ci sono esempi da seguire sia che si voglia abolire il test (in Francia per esempio la selezione avviene dopo il primo anno quando sia lo studente che i Prof sono in grado di conoscere meglio lo stato della vocazione) che nel caso in cui lo si voglia mantenere ma rendere più serio (in Spagna il concorso è nazionale e le sedi chiamano in ordine di risultato). Bene cominciare a preoccupar­si per i giovani italiani che se ne vanno piuttosto che strillare solo per i giovani africani che arrivano!

In questa facoltà devono entrare studenti capaci di empatia e di visioni olistiche che tengano insieme corpo e mente

 ?? LaPresse ?? Milano L’esame di ammissione alla facoltà di medicina all'università statale di Milano del 2012
LaPresse Milano L’esame di ammissione alla facoltà di medicina all'università statale di Milano del 2012

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