Scuola Più che i medici, servirebbero laureati in Scienze motorie
Ho sempre pensato di scrivere bene ed efficacemente, alle medie 40 anni fa avevo 10 in italiano, altri tempi; ma la lettera del vostro Giuseppe Cesaro del 16 ottobre, sui giovani che dovrebbero lasciare l’Ingrato Paese che è l’Italia e che non li merita, per cercare di essere valorizzati altrove, mi ha fatto capire che devo ancora migliorare. È quello di Cesaro un “J’accuse” potente, che scoperchia impietosamente le mille storture del Paese e della società italiana, e che non ha nulla da invidiare al suo antenato di Zola per il caso Dreyfus. Un appello dolente, mesto, desolato, eppure di una forza dirompente, una coltellata, un lampo accecante nell’aria immota, un macigno lanciato nella morta gora irriformabile che è divenuto questo Paese, che pure avrebbe in se stesso, nella sua storia e nelle sue realtà 1000 possibilità di ripresa. Possibilità che però si sprecano e si perdono sotto i colpi devastanti trentennali di una classe dirigente che definire immonda è un complimento per l’i mmondizia. Grazie a Cesaro per averlo scritto e a voi per averlo pubblicato. Resterà sul mio desktop, e spero non solo nel mio, e nella mia memoria.
Strano, in tv non abbiamo mai colpa per le leggi razzali
Provo un certo disagio a leggere articoli o ad ascoltare telegiornali che, rievocando le nostre leggi razziali, concludono sempre con Auschwitz. Così se ne deduce che comunque i cattivi sono i tedeschi, dei quali per un periodo siamo stati succubi. È ora di dire che NOI siamo stati quei cattivi che hanno cacciato bambini e insegnanti italiani da scuola, che hanno impedito ad altri italiani di esercitare le loro oneste professioni, che hanno costretto molti italiani ad espatriare. Tutto questo con l’assenso del nostro re e il silenzio di tutta l’Italia!
Facciamo leggere anche storie e HO LETTO LAPROPOSTA M5S, “Medicina al Liceo” (Daniela Ranieri 9-10-2018). Vorrei far notare che la medicina è nata sulla patologia e la sua soluzione è sempre un farmaco. Siamo pervasi da messaggi proponenti soluzioni sempre farmacologiche. Più sani si cresce con la prevenzione e prendendo come campodi discussione il periodo scolastico, la formazione nel senso stretto del termine. Non c'è bisogno di altri medici già scarseggianti. Ci sono i laureati in Scienze Motorie. Dovrebbero semplicemente essere formati per questo con un corso nella Specialistica seguente la Triennale. Si potrebbe progettare una filiera che colleghi il docente di Scienze Motorie del primo ciclo con quelli del secondo. Una analisi iniziale completa del ragazzo dovrebbe far parte primaria di una “pagella” con la stessa analisi che si ripete ad ogni livello di scuola. Dove recuperare eventuali ritardi o correzioni nella formazione del ragazzo? Sempre da laureati e specialisti specifici in Scienze Motorie in ore pomeridiane nella palestra della scuola. Si può ipotizzare anche l’utilizzo di “palestre” private, purché ci sia un laureato qualificato come sopra in filiera con il docente della scuola. Quanti posti di lavoro qualificati, socialmente utili, di grande risparmio per la Sanità. “Scuola il Miur si riprende la cattedra” (Lorenzo Vendemiale 12-10-2018). S’è visto subito. Difatti s’è ricominciato a parlare di “Educazione Fisica”. I termini dei diplomati in Istituto Superiore di Educazione Fisica. Il vecchio ordinamento. Ma il termine “fisico” così caro al periodo triste, ha da tempo lasciato il posto al termine “corpo” un poco più adeguato alla persona. Non è solo questione anatomica. Con questo si pagherebbe un debito con i ragazzi laureati in Scienze Motorie la cui laurea ancora non sanno a cosa li abbia qualificati. Ed un servizio al paese reale. CARO MASSARONI , la sua proposta e quella della deputata 5Stelle Vittoria Casa sull’insegnamento della medicina alle superiori non sono affatto auto-escludentesi. Nell’articolo che cita ho definito buona l’idea di formare gli studenti sui principi generali della Medicina dalle racconti che cominciano e finiscono qui in Italia, per dire ai nostri ragazzi che cosa è stato il fascismo, senza ricorrere all’assist nazista, che alla fine sembra scagionarci e assolverci. scuole primarie fino alla scelta della facoltà, non certo al fine di creare medici disoccupati, ma al contrario di educare cittadini consapevoli. L’obbligo vaccinale a cui si è arrivati per legge, ad esempio, sembra una buona applicazione di ciò che non dovrebbe accadere e non sarebbe accaduto in una società in cui tutti fossero messi nelle stesse condizioni di partenza circa una educazione medica di base. Oggi invece succede che cittadini disinformati siano discriminati nell’esercizio di un loro diritto costituzionale (il diritto allo studio), o pendono dalle bocche di medici di base sempre più irreperibili o di costosi specialisti trasformati in sciamani contemporanei, oppure, peggio ancora, si affidano per la cura di malattie anche gravi ai ciarlatani o alle diagnosi su Google. Sono d’accordo con lei che le figure in grado di svolgere questo ruolo possano essere i docenti di Scienze Motorie insieme a quelli di Scienze, così che il risparmio riguardi anche la Scuola oltre che la Sanità (purché, ripeto, non diventi un alibi per tagliare altri servizi essenziali). Intanto accogliamo con favore l’intenzione di eliminare il numero chiuso a Medicina. La legge è uguale per tutti, recita la nostra Costituzione, ma a volte la legge non è giusta. Ci sono alla ribalta due casi eclatanti che vengono affrontati secondo la legge ma con metodi assurdi per non dire razzisti.
Il sindaco di Lodi ha inibito la mensa scolastica a bambini figli di immigrati che lavorano in Italia e pagano le tasse. L’assessora alla scuola del Veneto Nel suo ultimo reportage sabato 13 ottobre, Alessandro Di Battista dopo aver espresso il proprio pensiero si preoccupa che qualcuno possa ritenerlo di sinistra.
Si affretta a dire che si tratta di semplice buonsenso dopo aver ribadito il solito ritornello dei 5 Stelle: non esiste più né destra né sinistra. Un grande scrittore, mi pare trattarsi del portoghese Premio Nobel Saramago, scrisse (non ricordo le esatte parole) che se “il vascello del comunismo era naufragato era rimasto intatto quello che trasportava ovvero i valori della sinistra: eguaglianza, giustizia sociale etc”.
Anche io credo che parlare di sinistra e di destra è, oggi, un nonsenso. La sinistra politica è scomparsa ma i valori che sono sempre appartenuti al pensiero di sinistra restano anche se talvolta la destra se ne impossessa.
Concludo: sono un comunista non pentito che ha votato i 5S.