Il Fatto Quotidiano

Strega, quelli che “Pronto, l’ho vinto io?”

RACCONTI DI SCRITTORI MANCATI

- » STEFANO PETROCCHI*

Per anni un caro amico, di profession­e editor, si è lamentato sulla mia bacheca di Facebook di non avere ricevuto ancora il Premio Strega. Per una bieca macchinazi­one, protestava, certo non per il dettaglio trascur abilissimo di non avere mai scritto un romanzo. Il nonsense mi è tornato in mente non molti giorni fa, dopo aver preso in uf- ficio una telefonata abbastanza surreale.

“Pronto, buongiorno, mi hanno detto che ho vinto il Premio Strega 2017, può darmi delle informazio­ni?”.

“Con quale libro, signora?”.

“Una raccolta inedita di poesie, c’è scritto anche su Google”.

Ho googlato: I luoghi del silenzio, questo il titolo dei versi insigniti del supposto riconoscim­ento, è un’opera ignota al famoso motore di ricerca (esiste però un sito omonimo, una sorta di guida agli eremi dell’Italia centrale).

Paolo Cognetti può stare tranquillo: il premio del 2017 è ancora saldamente nelle sue mani. Quanto all’autrice della silloge, può accomodars­i nel palmares già abbastanza folto di vincitori virtuali: scrittori immaginari che in opere di vario genere ricevono il riconoscim­ento assegnato a Villa Giulia dagli Amici della domenica. Come il Davide Bias interpreta­to da Riccardo Scamarcio nel film di Pupi Avati Un ragazzo d’oro (2014), il Mario Bambea di Corrado Guzzanti in Dov’è Mario? (2016) e il “noto fumettista Fermo” di Sergio Gerasi, autore del graphic novel Un romantico a Milano (2018).

VERSI E MANOSCRITT­I Alla Fondazione Bellonci arrivano le telefonate più assurde: da chi chiede dove portare le stampe a chi rimanda a Google

‘Mi hanno detto che sono arrivata prima con una raccolta inedita di poesie, può darmi informazio­ni?’

‘I romanzi devono essere editi: se vado in libreria, il suo lo trovo?’ ‘Se mi dice quando passa, glielo lascio’

È LA PRIMA VOLTA che qualcuno si presenta direttamen­te da vincitore. Come il personaggi­o di Francesco Paolantoni, Robertino, con quel suo tormentone: “Ho vinto qualche cosa? Niente? Niente”. Di solito gli aspiranti stregati si limitano a proporsi come concorrent­i. Malgrado lo Strega sia un premio di narrativa, abbondano le candidatur­e di libri di varia (vanno ancora per la maggiore i repertori di proverbi napoletani) e le raccolte di poesia, appunto.

In un altro caso, piuttosto recente, si trattava indubbiame­nte di un romanzo, anche se non propriamen­te di un libro.

Alla ripresa dopo la pausa estiva, ecco un plico contenente una serie di fogli manoscritt­i, opportunam­ente fotocopiat­i e disposti uno sull’al- tro a simulare una sequenza di fascicoli non rilegati. Al centro del racconto c’è una cronaca familiare, pare di capire, consideran­do alcune foto d’epoca e documenti d’identità pure acclusi in copia. Segue a stretto giro l’immancabil­e telefonata di verifica (la pagina più visitata del nostro sito è con tutta evidenza quella dei contatti, non quella del regolament­o). Colgo l’occasione per ribadire che il Premio Strega è riservato a libri già pubblicati.

“In che senso pubblicati?”. “Da un editore. Per essere chiaro: se vado in libreria, il suo romanzo lo trovo?”.

“Certo! Se mi dice quando passa, glielo lascio”.

AH, BEI TEMPI quando Ninuccio, autonomina­to pescatore-filosofo, scriveva periodicam­ente dalle sponde abruzzesi dell’Adriatico per trasmetter­e i ritagli di giornale con le sue ultime interviste e la documentaz­ione fotografic­a delle numerose medaglie al valore ricevute. Ha la quinta elementare presa a vent’anni, “ma parla come e meglio di un letterato”, scrive di lui un sito d’informazio­ne locale. Il suo magistero, come quello di Socrate, è affidato all’o ra l i tà . “Gli chiediamo perché non scriva un libro sulla sua vita, e lui: ‘Perché non ne conosco il finale. E a chi interesser­ebbe poi? Il mare sa tutto di me’”.

Il mare sa già tutto di noi. Forse faremmo meglio a meditare a lungo su questo assioma, prima di affidare alla pagina le nostre storie. *Direttore della Fondazione Bellonci e segretario del comitato direttivo del Premio Strega

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Ansa La premiazion­e (vera) Il Ninfeo di Villa Giulia a Roma ospita ogni anno la finale dello Strega

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