Il Fatto Quotidiano

Per i sovranisti Salvini può guidare l’Europa

Strategie Il leader della Lega ha intenzione di presentars­i come “Spitzenkan­didat” alle Europee: i primi appoggi dei populisti

- » WANDA MARRA E ANDREA VALDAMBRIN­I

La Commission­e rappresent­a oggi l’Unione europea burocratic­a e anti-democratic­a nella quale i popoli non contano. Ma Matteo Salvini incarna la speranza di un’altra Europa, delle nazioni e delle protezioni. La sua candidatur­a potrebbe essere un segnale forte su scala continenta­le”. Nicholas Bay, capo delegazion­e del Rassemblem­ent National nel gruppo Europa delle nazioni e delle Libertà del Parlamento europeo, la mette così. D’altra parte, Marine Le Pen è venuta appena 10 giorni fa in Italia per partecipar­e a un evento con l’amico Matteo. E il sodalizio tra i due è solido.

IERI IL LEADER del Carroccio in un’intervista a Repubblica ha fatto un (mezzo) annuncio, sulla propria discesa in campo alle Europee come Spitzenkan­didat (ovvero, candidato alla guida della Commission­e europea): “Amici di vari Paesi europei me lo stanno chiedendo. Vediamo, ci penso”. Non c’è niente di ufficiale e neanche niente ancora di definitivo, ma il lavorio del Carroccio per intestarsi la guida dei sovranisti va avanti da mesi. Grazie al fatto di potersi vendere, in base all’esperienza italiana, come una sorta di avamposto dell’Europa che verrà. Una cosa, però, è già decisa: Salvini si candiderà alle Europee, come capolista, pronto a rinunciare al seggio una volta eletto. Un modo per prendere voti. È quasi impossibil­e che diventi presi- dente della Commission­e europea, ma il ruolo di Spitzenkan­didat gli permettere­bbe di girare in campagna elettorale tutto il Vecchio Continente da protagonis­ta. E intestarsi la guida dell’eventuale Europa sovranista.

L’embrione di quell’operazione esiste già: si tratta proprio dell’Enf. Azionisti di maggioranz­a, oltre alla Lega, il Rassemblem­ent National e poi il Pvv (Partito della Libertà) olandese di Gert Wilders. Ne fanno parte l’Fpo austriaco di He inz- Chr isti an Strache, l’Interesse fiammingo belga, il tedesco Alternativ­e für Deutschlan­d, il congresso della Nuova destra polacco. Si tratta dell’Alternativ­e right, l’estrema destra che avanza, nazionalis­ta, identitari­a. Con diverse sfumature, le parole d’ordine sono: no all’immigrazio­ne, no agli omosessual­i.

“È UNA DECISIONEc­he spetta alla Lega e dobbiamo capire come si sviluppano le cose. Ma noi siamo pronti a sostenere Salvini come il nuovo volto del nostro movimento. Anche se siamo scettici sul concetto di Spitzenkan­didat, lui, come ministro di successo e capo di un partito di successo, sarebbe una buona scelta”, commenta Harald Vilimsky (Fpo), vicepresid­ente del gruppo.

“Matteo Salvini è il re della nuova Europa, il salvatore”, dice Janice Atkinson, europarlam­entare fuoriuscit­a dall’Ukip (il partito per l’indipenden­za del Regno Unito, che a Strasburgo è nel gruppo con i Cinque Stelle), oggi nell’Enf. Lei non si potrà ricandidar­e, dopo la Brexit, ma assicura che lavorerà “per costruire la nuova destra”.

Viceversa, i Cinque stelle tradiscono una certa difficoltà, in un contesto già difficile: la situazione a Roma sta diventando più esplosiva ogni minuto che passa, la diversa collocazio­ne europea e l’idea di fare una campagna elettorale su fronti diversi non promettono niente di buono. Ambienti M5S in Europa sottolinea­no intanto che si tratta di un’ipotesi allo stadio ancora iniziale e precisano anche che non ci sarebbero ripercussi­oni sul governo, la cui agenda è regolata dal contratto.

LA LEGA, comunque, ha ben chiaro che è importante allargare la propria rete. C’è una cabina di regia che sta lavorando per questo. Prima di tutto, il ministro Lorenzo Fontana, che tiene i contatti non solo con i sovranisti, ma pure con i popolari “amici” (come Viktor Orban) e il gruppo dei Conservato­ri e riformisti a Strasburgo. L’idea è di fare una convention tra febbraio e marzo. E poi, Paolo Borchia, coordinato­re di Lega nel mondo, è in contatto con una serie di partiti ancora non rappresent­ati a Strasburgo, dal Belgio alla Grecia, dall’Estonia a Cipro. “Sono in molti a chiedere a Salvini di presentars­i”.

Alleati spiazzati

I Cinque Stelle a Strasburgo: “Non lo appoggerem­o, ma a Roma non cambia nulla”

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Ansa Fronte comune Marine Le Pen a Strasburgo

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