Il Fatto Quotidiano

I gialloverd­i di Crozza sono una squadra fortissimi

- » NANNI DELBECCHI

Non è vero che il governo gialloverd­e fa solo promesse, deficit e non produce opportunit­à. Maurizio Crozza, un uomo solo al comando della satira, è in gran forma e i meriti dell’esecutivo sono evidenti. La nuova vendemmia di Fratelli di Crozza (La9, venerdì 21:25) preannunci­a un’ottima annata, in questa Italia legastella­ta nulla risulta originale quanto le imitazioni. I talk sono affollati di replicanti in affannosa crisi di identità (non ci staremo replicando un po’troppo?), ovunque gli stessi mantra, lo stesso tiki-taka; ma ecco Crozza schierare un tridente di attacco che Mancini se lo sogna. Giovanni Tria che si porta i microfoni di ricambio da casa, come fossero pannoloni, Giuseppe Conte che durante l’intervista carica la lavatrice (forse proprio a causa dei pannoloni), e infine il bomber, il ministro Danilo Toninelli, ciao a tutti, che fa il Toninelli, lo fa 18 ore al giorno e se ne vanta. Con un tridente così non si riesce nemmeno a star dietro al repertorio, che pure quanto a evergreen rivaleggia con quello di Frank Sinatra. Giusto un recitativo di Feltri, una cavatina di Silvio verso la fine del concerto, per tirar fuori gli accendini al pubblico. Difficile uscire dalla politica, l’erba del vicino è sempre più gialloverd­e, ma a volte ne vale la pena, come nell’interpreta­zione in fasce di Leognez, il primo bebè brandizzat­o della storia, ovviamente in edizione limitata. Era meglio morire da piccoli? A volte viene il dubbio che sarebbe più prudente non nascere.

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