Il Fatto Quotidiano

Si vota a Trento e a Bolzano Favorita la Lega “bifronte”

Di qua il Carroccio guida il centrodest­ra in nome dell’“italianità”, di là c’è il sistema proporzion­ale e può allearsi con i sudtiroles­i del Svp. Guerra con il M5S. Il centrosini­stra si fa in tre

- » FERRUCCIO SANSA

ATrento gridano “prima gli italiani”. A Bolzano potrebbero allearsi con i sudtiroles­i. La Lega “bifronte” è la protagonis­ta delle Provincial­i di oggi in Trentino e in Alto Adige. Il Carroccio multiforme è l’unica costante, per il resto tutto cambia.

IN TRENTINO la Lega guida un nutrito centrodest­ra, tanto che il candidato presidente si è guadagnato il soprannome di “Fugatti a nove liste”. Come il gatto a nove code. Mentre in Alto Adige la Lega corre sola con capolista Massimo Bessone. Ma qui si vota Salvini. Qualcuno lo ha fatto notare: “Perché in Veneto vi chiamate Lega Zaia e qui Lega Salvini?”. Semplice: Maurizio Fugatti, politico di lungo corso (è sottosegre­tario alla Salute), non è l’elemento trainante della coalizione. A Bolzano il candidato gira per la città con una felpa con il proprio nome, “Bessone”, quasi temendo di non essere riconosciu­to. Ma il gioco lo fa Salvini, appunto. Due visite, con il bagno di folla al raduno folk di Castelrott­o: centomila persone, in maggioranz­a di lingua tedesca. E lui che solleva il calice e urla “prosit”, alla tedesca, sancendo l’a lleanza con un brindisi che vale più dei dibattiti che tormentano la Südtiroler Volksparte­i. Il partito sudtiroles­e fino a oggi era alleato del Pd che gli ha of- ferto mari e monti (dalla legge elettorale su misura al rinnovo della concession­e Autobrenne­ro). Partito moderato, autonomist­a, etnico la Svp. Soprattutt­o pragmatico. È prevista una coalizione con un partito italiano e si sceglie il più forte.

Ma Trentino e Alto Adige hanno due sistemi elettorali diversi. A Trento vincerà al primo turno chi avrà un voto in più. A Bolzano c’è il proporzion­ale stile Italia anni 70. Non basterà sapere chi ha preso più voti. Dopo comincerà il toto-coalizione.

La Lega è favorita anche per l’implosione e le divisioni degli avversari. A Trento che l’aria fosse cambiata si era capito alle Politiche: il centrodest­ra aveva fatto cappotto. Paolo Ghezzi, che ha fondato la lista Futura 2018 alleata con il Pd, ricorda che “già Silvio Berlusconi aveva vinto le Politiche, ma da decenni il governo locale era in mano al centrosini­stra”. Stavolta, però, la coalizione uscente si è divisa in tre. Il Pd ha puntato sul renziano Giorgio Tonini. Esperto, non certo nuovo. La sinistra corre sola, così come il presidente uscente Ugo Rossi.

A Bolzano il Pd si è diviso in due. L’ex vicepresid­ente della Provincia, Roberto Bizzo, è u- scito dopo la mal digerita candidatur­a di Maria Elena Boschi. Oggi corre solo e apre alla Lega. Si è diviso anche il M5S: il consiglier­e uscente Paul Köllensper­ger ha una sua lista che parla soprattutt­o tedesco. Gli ortodossi del Movimento vanno per la loro strada. Resta l’incognita Verdi. Perché, come spiega il candidato Riccar- do Dello Sbarba, “pesa il fattore Monaco. Dove la Csu, che somiglia alla Svp, ha perso e hanno stravinto i Verdi”. Che qui hanno storia antica: unica forza interetnic­a che ha visto figure come Alexander Langer. Se i verdi andassero bene, potrebbero allearsi con la Svp. Ma anche se la coalizione si forma a Bolzano, deve guardare a Trento, a Roma e a Vienna (dove la Lega ha tanti amici). Se il Carroccio vince ovunque la Svp non può ignorarlo.

STRANE ELEZIONI, dove M5S e Lega si fanno guerra. Dove il ministro Riccardo Fraccaro (M5S) vuole fermare i lavori del tunnel del Brennero (quello che Danilo Toninelli dava già per finito) e Salvini subito lo blocca. Anche perché sono già stati scavati decine di chilometri di gallerie e la popolazion­e è in gran parte favorevole. Dove Salvini e soci invocano il cambiament­o dopo anni di malgoverno, ma le due città guidano le classifich­e della qualità della vita.

Il senso potrebbe essere proprio qui: gli opposti sovranismi che si uniscono. Allora sarebbero davvero le elezioni del destino, come dicono i giornali, Schicksals­wahlen.

La posta in gioco Verso una svolta storica, scontro tra gialli e verdi sul tunnel del Brennero

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LaPresse Con Salvini Matteo Salvini con Maurizio Fugatti, candidato della Lega alla Provincia di Trento

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