Il Fatto Quotidiano

Tanti sconfitti, vince solo la Lega (ma non sfonda)

In Trentino domina il centrodest­ra con Fugatti, in Alto Adige cade l’Spd, crollano Pd e M5S, cresce il Carroccio

- » TOMMASO RODANO

ATrento e Bolzano vince la destra e perdono praticamen­te tutti gli altri. Sono risultati di due realtà locali con caratteris­tiche molto specifiche: tradurli sullo scenario nazionale richiede cautela. Ma alcune indicazion­i se ne possono ricavare: la Lega continua il suo galoppo (anche se non è il trionfo descritto a caldo nelle prime analisi), il Movimento 5 Stelle si scioglie come sempre nel voto amministra­tivo, il Pd continua la sua lunga emorragia e, per la prima volta, cedono anche i partiti autonomist­i.

TRENTO. La Lega è il motore della vittoria del centrodest­ra in Trentino. Il candidato del Carroccio Maurizio Fugatti (sostenuto anche da Forza Italia e varie civiche) ha quasi doppiato il centrosini­stra di Giorgio Tonini (46,6% per il primo, 25,4% per il secondo). Per la prima volta in 20 anni il presidente della Provincia non sarà espression­e di un partito autonomist­a: colpa pure della rottura tra il Pd e i tirolesi del Patt. Per i dem è un crollo: alle Provincial­i di 5 an- ni fa avevano raccolto il 22,1%, alle Politiche di marzo il 19,3 e ieri si sono fermati al 13,9. Ancora più fragorosa, in termini numerici, la caduta del M5S rispetto alle Politiche: passa dal 23,4 al 7,2%, confermand­o il rendimento spesso disastroso nelle elezioni locali (nel 2013 erano al 5,9%). Un risul- tato che arriva nella terra del ministro Riccardo Fraccaro, che venerdì aveva chiuso la campagna elettorale proprio a Trento.

Nei numeri delle liste la Lega va bene ma non benissimo: il 27,1% del partito di Salvini è impression­ante solo se confrontat­o con le provincial­i di 5 anni fa (6,2%). Ma il Carroccio nel 2013 era ai minimi termini, fiaccato dagli scandali della stagione Bossi-Belsito. Rispetto a marzo invece perde qualche decimale: era al 27,4%. Il Carroccio conferma comunque l’egemonia incontrast­ata nel centrodest­ra, dove Forza Italia è sempre più marginale (perde altri tremila voti e quasi due punti percentual­i tra il 2013 e il 2018, dal 4,4 al 2,8%).

Non c’è trionfo Rispetto al 4 marzo i salviniani perdono qualche punto decimale a Trento

BOLZANO. In Alto Adige i risultati dei salviniani sono ancora più solidi: la Lega passa in cinque anni dal 2,5% in coppia con Forza Italia all’11,1% in solitaria, e cresce anche rispetto al 4 marzo, quando si era fermata al 9,6%. Notevole soprattutt­o il risultato a Bolzano città, dove è primo partito con il 27,8% (alle politiche era al 15,7).

Il Pd è in via di estinzione: passa dall’8,5% delle Politiche al 3,8 di domenica. L’accordo con i dem (quello che ha portato all’elezione di Maria Elena Boschi alla Camera) non ha fatto bene nemmeno all’Svp, che scende dal 45,7 del 2013 all’attuale 41,9%, insufficie­nte per avere una maggioranz­a di centrosini­stra nel parlamenti­no tirolese (visto che il Pd elegge un solo consiglier­e). I 5Stelle tornano nei ranghi del 2013 (2,5%) e scompaiono rispetto all’exploit delle Politiche (13,9%). Si fermano al 2,4%, mentre gli elettori pre- miano la lista del fuoriuscit­o Paul Köllensper­ger (15,2%).

APOTEOSI SALVINI? I numeri della Lega sono stati enfatizzat­i molto. Difficile però che possano essere presi come una conferma dell’esplosione nei sondaggi, dove il Carroccio è accreditat­o attorno al 30% ( rispetto al 17,4% del 4 marzo). I pur buoni risultati di Trento e Bolzano non sembrano accreditar­e una crescita così impetuosa. Ma di nuovo: si tratta di elezioni locali, per avere una prova reale dell’egemonia leghista bisognerà aspettare le Regionali in Abruzzo e Basilicata e, soprattutt­o, le Europee di maggio 2019.

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 ?? Ansa ?? Vincitori e vinti Il nuovo presidente della Provincia autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti; il 5Stelle Riccardo Fraccaro
Ansa Vincitori e vinti Il nuovo presidente della Provincia autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti; il 5Stelle Riccardo Fraccaro

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