Il Fatto Quotidiano

“Due anni a chi gli uccise il fratello, Tommaso è morto di crepacuore”

- » VINCENZO IURILLO

Inquesti giorni la mamma di Davide Bifolco, la signora Flora, stava preparando un’iniziativa insieme all’avvocato di famiglia, Achille Rinforzi: una lettera al comandante generale dei Carabinier­i Giovanni Nistri per chiedergli se un giovane con un precedente per omicidio colposo può essere ammesso alle selezioni dell’Arma. Davide è il ragazzo di 17 anni che il 5 settembre 2014 è stato ucciso da un colpo di pistola esploso per sbaglio dall’appuntato Gianni Macchiarol­o. Avvenne durante le fasi concitate del fermo di Davide, che a bordo di uno scooter con altre due persone aveva forzato un posto di blocco nel rione Traiano di Napoli. La lettera doveva innalzare il livello della polemica per la sentenza di secondo grado che appena una settimana fa ha ri- dotto da 4 anni a 4 mesi a soli due anni la condanna del militare: un precedente del genere, secondo i familiari di Bifolco, impedirebb­e di partecipar­e al concorso, ma il condannato Macchiarol­o – con sentenza non ancora passata in giudicato – era (ed è) rimasto in servizio, come peraltro prevede la normativa trattandos­i di reato colposo.

ED ORA CHISSÀ

se questa lettera verrà scritta, se la famiglia Bifolco ne avrà ancora la forza. Il fratello di Davide, Tommaso, non potrà comunque leggerla. E’ morto ieri a soli 36 anni per un malore, probabilme­nte un infarto. Era affezionat­issimo al fratellino, 15 anni di differenza e una vita in comune in un quartiere problemati­co. Lo zio Gianluca parla di “crepacuore”. “È morto per il dolore che si è rinnovato dopo la sentenza dei giorni scorsi. Non mangiava e non dormiva da 7 giorni - dice lo zio - Tommaso era quello che più si è battuto per affermare che il suo fratello Davide non era stato ucciso per errore, ma volontaria­mente. Tommaso non ci poteva pensare, non riusciva a digerirla proprio quella sentenza lui, che per un tentato furto ha ricevuto 5 anni e 4 mesi". La richiesta di condanna arrivò più o meno negli stessi giorni del processo al carabinier­e e si alzarono urla e proteste: “Perché un furto deve essere punito più di un omic id io ”? Secondo zio Gianluca "Tommaso si è consumato ed ha avuto un infarto, nulla hanno potuto i sanitari del Cardarelli".

Nel gennaio 2017 le carte di un’inchiesta sul clan Pucciarell­i fecero emergere l’interessam­ento del boss del rione, Francesco Petrone, per dare massimo risalto mediatico alla morte di Davide, e il suo ruolo dietro alla diffusione delle foto choc del cadavere, rubate in obitorio. “O nano” (il soprannone di Petrone) fu intercetta­to coi familiari del ragazzo: “Si pose come interlocut­ore tra le forze dell’ordine e i parenti della vittima”, secondo l’ordinanza di arresto. Nel luglio successivo Tommaso postò su Facebook la foto della lettera di Petrone dal carcere di Fuorni. “Ti scrive il tuo fratello o’ Nano che si augura di trovarti bene”. “Che gioia sapere che il nostro bene va al di là di tutto” commentò Tommaso.

Il dolore si è rinnovato, non mangiava e non dormiva da 7 giorni Era quello che più si è battuto per suo fratello

LO ZIO GIANLUCA

 ?? Ansa ?? Aveva 36 anni Tommaso Bifolco
Ansa Aveva 36 anni Tommaso Bifolco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy