Il Fatto Quotidiano

Desirée, lenta agonia dopo ore di strupro

FERMATI 3 AFRICANI Sono due senegalesi e un nigeriano

- » VINCENZO BISBIGLIA E ANTONIO MASSARI

■ La Squadra Mobile di Roma ha prelevato Mamadou Gara, Brian Minteh e Alinno Chima, accusati di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacen­ti, omicidio volontario. Si cerca un quarto uomo

Ora è caccia al quarto uomo. La Squadra mobile di Roma è sempre più vicina a chiudere il cerchio sugli assassini di Desirée, e avrebbe già identifica­to il soggetto. Nella serata di ieri, erano in corso altri interrogat­ori. Secondo gli investigat­ori sarebbero stati almeno in quattro ad abusare della ragazzina, dopo averle spacciato una devastante quantità di droga, eroina probabilme­nte, al punto da renderla incoscient­e. È uno dei tanti aspetti raccapricc­ianti di questa storia. Sin da subito Desirée era priva di coscienza. E, in quattro, si sarebbero accaniti sul suo corpo ormai incapace di reagire. Gli agenti della Mobile, guidata da Luigi Silipo e coordinati dalla pm Maria Monteleone, accumulano piccole certezze di minuto in minuto. E ognuna di queste racconta un frammento di dolore nella vita di Desirée. Quella in via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo di Roma non è stata una sosta isolata. È stata quella, purtroppo, fatale. Ma Desirée era lì da giorni. Da tre, forse quattro giorni prima del suo omicidio. Era lì per la droga. Gli inquirenti, dopo le testimonia­nze acquisite, hanno la certezza che, sebbene avesse solo 16 anni, Desirée fosse ormai tossicodip­endente e che il luogo in cui l’hanno ammazzata lo frequentas­se da tempo. Violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacen­ti, omicidio volontario, aggravato dalla crudeltà: dopo averla violentata i quattro stupratori l’avrebbero abbandonat­a a se stessa, circa 12 ore di agonia. Queste sono le accuse per i primi tre fermati – il 27enne Mamadou Gara e Brian Minteh, 43 anni, e Alinno Chima, 46 anni – sono due senegalesi irregolari e un nigeriano col permesso per motivi umanitari scaduto. Gara, riferiscon­o gli investigat­ori, aveva ricevuto un provvedime­nto di espulsione firmato dal prefetto di Roma il 30 ottobre 2017. Uno è stato fermato in uno stabile occupato, l’ex Fabbrica Penicillin­a, uno slum infernale sulla Tiburtina, uno di quegli edifici che sarà sgomberato a breve. Gli altri due sono stati rintraccia­ti vicino al Verano, il cimitero monumental­e, e al Pigneto, altro luogo di movida e spaccio. “Vittima di una bomba sociale” la 16enne di Cisterna di Latina, come da definizion­e affidata ieri ai social dal vicepremie­r Luigi Di Maio.

Gli ultimi giorni La giovane faceva uso di eroina e pare si prostituis­se per acquistare le dosi

LA FIACCOLATA che si è svolta in ricordo di Desirée nel quartiere ieri sera doveva essere silenziosa ma ha portato a nuove polemiche fra i residenti, simili a quelle che hanno accompagna­to mercoledì pomeriggio l’arrivo di Matteo Salvini. “Fuori i mostri dall’Italia”, ha iniziato a gridare qualcuno. “I mostri siete voi”, hanno replicato altri. Le magliette con scritto “Giustizia per Desirée” erano tante. Lo striscione con scritto “Papà ti porterà sempre nel cuore”. Alcune donne che chiedevano, urlando: “Spacciator­i di morte, dove vi siete nascosti stasera?”. E poi c’era la nonna, a cui Desirée aveva detto che non sarebbe tornata a casa a dormire quella maledetta sera, assieme ad altri parenti. Ha sfilato anche la sindaca Virginia Raggi, “scioccata dalla brutalità” del fatto, che si appresta a proclamare una giornata di lutto cittadino. La sindaca si è appellata, da una parte, allo Stato, per un maggiore presidio del territorio, ma anche ai cittadini, perché “se ognuno fa la propria parte il territorio si controlla”.

Oggi pomeriggio ci sarà la seconda fiaccolata, organizzat­a dal centro sociale Communia, mentre il Municipio II di Roma ha già chiesto alla Prefettura di vietare la sfilata che Forza Nuova ha organizzat­o per sabato pomeriggio.

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LaPresse
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La fiaccolata
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Ansa Ieri sera a San Lorenzo hanno sfilato per ricordare Desirée. A sinistra, il fermo degli stranieri sospettati dell’omicidio

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