Spazio, Giorgetti e la nomina in conflitto d’interessi
Il caso Il sottosegretario sceglie Gualandris come consigliere ma ha imprese nel settore, che ormai è presidiato dalla Lega
Un
conflitto di interessi spaziale, seppur potenziale. Tra le nomine del governo ce n’è una passata inosservata: quella di Stefano Gualandris, da settembre consigliere giuridico economico di Giancarlo Giorgetti per il settore aerospaziale. Un incarico da 30 mila euro annui per lavorare fianco a fianco con il potente sottosegretario del Carroccio che, tra le altre deleghe, ha ricevuto a luglio anche quella strategica per l’aerospazio, comparto che solo per il 2019 riceverà 850 milioni di euro di finanziamenti.
A GENNAIO è cambiata la governance pubblica: la guida ora è di Palazzo Chigi. Il premier Conte ha delegato Giorgetti, che ha assunto la presidenza del neonato Comitato interministeriale, i cui indirizzi devono essere seguiti dall’Agenzia spaziale italiana. Insomma: alla politica lo spa- zio interessa eccome e ha deciso di prenderne il controllo. In questo contesto nasce la nomina di Gualandris.
Gallaratese residente in Svizzera, 40 anni, leghista da sempre, è uno dei pezzi da novanta del Carroccio del Varesino. Candidato alla Camera nella circoscrizione Europa, non è stato eletto ma ha subito avuto un incarico politico che rispecchia interessi e capacità sue e della sua famiglia. Nel 1985, infatti, Romano Gualandris, il padre di Stefano, ha fondato a Gallarate la Technosprings: l’azienda opera anche nell’aerospazio e nella difesa, è socia del Distretto aerospaziale lombardo e di Aiad (la Confindustria dell’aerospazio, la difesa e la sicurezza) ed è presente nel distretto virtuale dell’Asi, ovvero le società che partecipano ai bandi. Ad oggi Stefano Gualandris è, insieme ai due fratelli, socio di minoranza della Technosprings (10% a testa), con il padre a detenerne la maggioranza e a presiedere il cda in cui Stefano è consigliere delegato. In uno dei suoi progetti, inoltre, l’azienda può vantare come par- tner l’Ue, il Miur, la Regione Lombardia e Leonardo, la ex Finmeccanica al cui interno, nel ruolo di campaign manager del settore elicotteri, c’è Francesco Giorgetti, fratello del sottosegretario leghista.
Non solo. Gualandris è anche il ceo della Tss Innova- tions Projekte, società svizzera che opera nell’aerospazio. Sui social è lui in persona a definire la Tss come “associata” elvetica della Technosprings e a sottolineare che nei mesi scorsi ha firmato un contratto con l’Estec, principale centro di ricerca dell’Ag en zi a spaziale europea. Tradotto: grazie al loro know-how, le società di Gualandris lavorano con il gotha del l’ae rospa zio pubblico, non solo italiano. La nomina è, quindi, una buona notizia per Techosprings e Tss: lo scorso 7 settembre hanno visto il loro uomo partecipare alla prima riunione del Comitato presieduto da Giorgetti. Un tavolo da cui passano le strategie nazionali del settore e centinaia di milioni di euro. Contattato dal Fatto, Gualan- dris risponde da Madrid, al termine della riunione ministeriale Esa per decidere il futuro Ue nello spazio: “Il conflitto d’interessi è solo potenziale – spiega – perché ho sospeso qualsiasi tipo di bando con gli enti statali, Asi e Miur compresi. E non potrò partecipare a nessun concorso pubblico in materia di aerospazio. Prima di accettare – ha aggiunto – ho chiesto un parere legale all’organo di vigilanza e da Palazzo Chigi”. Ciò che non è potenziale, invece, è l’enorme potere che la Lega di Salvini ha acquistato nel settore, con l’inserimento di suoi uomini provenienti da un comparto in cui girano fiumi di denaro e che è stato solo parzialmente esplorato.
La replica
“Ho sospeso ogni tipo di bando con gli enti statali e non potrò più partecipare ai concorsi”