Genova, via libera “condizionato” Il voto finale alla Camera mercoledì
Mancano ancora i fondi per la “zona franca”
Il
voto finale alla Camera è annunciato per mercoledì prossimo, 77 giorni dopo il crollo del ponte Morandi. Dopo toccherà al Senato. E poi Genova avrà finalmente il decreto urgente che aspetta per rimettersi in piedi. Tutto sommato, una buona notizia, visto che ieri mattina a Montecitorio le cose sembravano essersi complicate per l’ennesima volta.
L’AULA HA DOVUTO sospendere i lavori perché mancavano i pareri della commissione Bilancio, che non era arrivata pronta all’appuntamento perché nel frattempo gli emendamenti di governo e maggioranza avevano cambiato e aumentato la distribuzione delle risorse stanziate. Alla fine, alle 14, è arrivato il via libera della commissione, pur con “condizioni volte a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione”, ovvero l’equilibrio tra entrate e uscite.
Il saldo finale parla di 603,2 milioni di euro, di cui 300 a disposizione del commissario per la ricostruzione che avrà obblighi di trasparenza e dovrà riservare 72 milioni agli indennizzi per gli sfollati. A questa cifra bisognerà poi aggiungere gli stanziamenti previsti dal decreto fiscale: 15 milioni per il porto, 10 per il settore dell’autotrasporto. Ulteriori fondi, assicura il ministro per i Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro, verranno previsti nella legge di stabilità: un impegno necessario visto che, al momento, mancano le coperture per la “zona franca” riservata alle imprese dal 2019. Per ora aumentano le assunzioni ( 180 in più, 450 in totale), si alza a 10 milioni il contributo alle imprese - 25 invece sono destinati al risarcimento di beni e fabbricati – e quelli per il sostegno al reddito dei lavoratori sono fissati in 30.
Resta l’incognita su quanto costerà davvero la ricostruzione, visto che il decreto non fa alcuna previsione finanziaria in merito. Sembrerebbe invece risolto il nodo del- la garanzia dello Stato prevista sulle eventuali anticipazioni delle spese da parte del commissario, in caso di inadempienze del concessionario autostradale: “I fondi ci sono – ha detto il presidente della commissione Bilancio Claudio Borghi – e se il concessionario fosse ritenuto responsabile, la somma diventerà una sopravvivenza attiva”. L’opposizione ieri è tornata anche a battere sulle altre materie “extra Genova” di cui si occupa il decreto. Una, come noto, è il condono edilizio a Ischia. Ancora ieri il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha lanciato il suo appello: “Mi affido al Parlamento per una rivisitazione dell’articolo che sia conforme al senso di giustizia”.