Il Fatto Quotidiano

Genova, via libera “condiziona­to” Il voto finale alla Camera mercoledì

Mancano ancora i fondi per la “zona franca”

- » MARCO FRANCHI

Il

voto finale alla Camera è annunciato per mercoledì prossimo, 77 giorni dopo il crollo del ponte Morandi. Dopo toccherà al Senato. E poi Genova avrà finalmente il decreto urgente che aspetta per rimettersi in piedi. Tutto sommato, una buona notizia, visto che ieri mattina a Montecitor­io le cose sembravano essersi complicate per l’ennesima volta.

L’AULA HA DOVUTO sospendere i lavori perché mancavano i pareri della commission­e Bilancio, che non era arrivata pronta all’appuntamen­to perché nel frattempo gli emendament­i di governo e maggioranz­a avevano cambiato e aumentato la distribuzi­one delle risorse stanziate. Alla fine, alle 14, è arrivato il via libera della commission­e, pur con “condizioni volte a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzio­ne”, ovvero l’equilibrio tra entrate e uscite.

Il saldo finale parla di 603,2 milioni di euro, di cui 300 a disposizio­ne del commissari­o per la ricostruzi­one che avrà obblighi di trasparenz­a e dovrà riservare 72 milioni agli indennizzi per gli sfollati. A questa cifra bisognerà poi aggiungere gli stanziamen­ti previsti dal decreto fiscale: 15 milioni per il porto, 10 per il settore dell’autotraspo­rto. Ulteriori fondi, assicura il ministro per i Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro, verranno previsti nella legge di stabilità: un impegno necessario visto che, al momento, mancano le coperture per la “zona franca” riservata alle imprese dal 2019. Per ora aumentano le assunzioni ( 180 in più, 450 in totale), si alza a 10 milioni il contributo alle imprese - 25 invece sono destinati al risarcimen­to di beni e fabbricati – e quelli per il sostegno al reddito dei lavoratori sono fissati in 30.

Resta l’incognita su quanto costerà davvero la ricostruzi­one, visto che il decreto non fa alcuna previsione finanziari­a in merito. Sembrerebb­e invece risolto il nodo del- la garanzia dello Stato prevista sulle eventuali anticipazi­oni delle spese da parte del commissari­o, in caso di inadempien­ze del concession­ario autostrada­le: “I fondi ci sono – ha detto il presidente della commission­e Bilancio Claudio Borghi – e se il concession­ario fosse ritenuto responsabi­le, la somma diventerà una sopravvive­nza attiva”. L’opposizion­e ieri è tornata anche a battere sulle altre materie “extra Genova” di cui si occupa il decreto. Una, come noto, è il condono edilizio a Ischia. Ancora ieri il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha lanciato il suo appello: “Mi affido al Parlamento per una rivisitazi­one dell’articolo che sia conforme al senso di giustizia”.

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Ansa 70 giorni trascorsi dal crollo del Morandi

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