Il Fatto Quotidiano

“Sentenza forse discutibil­e, ma la legge non è in dubbio”

- GLB

Dopo la cancellazi­one degli effetti penali della condanna dello 007 Bruno Contrada dalla Corte europea dei diritti dell’uomo arriva un’altra bacchettat­a alla giurisdizi­one antimafia. Che ne pensa, dottor Caselli? Leggendo le prime notizie sembrerebb­e che la Corte abbia stabilito la legittimit­à della detenzione regolata dal 41- bis non ravvisando violazione di diritti. Nello stesso tempo, nel caso specifico di Provenzano avrebbe ravvisato una violazione del diritto di non essere soggetto a trattament­i inumani o degradanti. Vuol dire che le cure erano insufficie­nti o inadeguate?

Lei ritiene che sul punto la sentenza non sia chiarament­e leggibile?

Penso che dobbiamo attendere le motivazion­i per avere un quadro completo. Se non ricordo male, Provenzano era ricoverato nell’ospedale San Paolo di Milano e quindi, presumo, assistito convenient­emente. Tant’è che le autorità italiane competenti avevano bilanciato le due esigenze che caratteriz­zano questi casi, quella diciamo così dell’antimafia legata alla pericolosi­tà sociale, anche simbolica, del soggetto e quella della salute, facendo prevalere la prima. Se la Cedu è andata in contrario avviso vedremo perché in motivazion­e. Dopo questa pronuncia da parte dell’Europa, teme un altro “slittament­o” interpreta­tivo sul 41-bis com’è accaduto per il concorso esterno nella sentenza a carico di Bruno Contrada? Distinguia­mo: nel caso Contrada sono stato e con- tinuo a essere estremamen­te critico. Ancora non capisco come si sia potuto dire che il reato di concorso esterno non esisteva... questa volta aspetto la motivazion­e prima di sparare sull’Europa come qualcuno fa fin da subito. Vorrei sottolinea­re che la giustizia europea sta difendendo in Polonia lo Stato di diritto contro i tentativi di licenziare i giudici scomodi e sostituirl­i con altri di gradimento del potere con un evidente rischio di deriva della Polonia in senso autoritari­o. In questo caso non c’è dubbio che la giustizia europea vada apprezzata e ringraziat­a. Ogni sentenza è storia a sé, e non può coinvolger­e l’istituzion­e.

Nel caso Contrada sono sempre critico Ancora non capisco come si sia potuto dire che il reato di concorso esterno non esistesse

 ?? Ansa ?? Sette anni in Sicilia Gian Carlo Caselli, 79 anni, Procurator­e di Palermo dal 1993 al 1999
Ansa Sette anni in Sicilia Gian Carlo Caselli, 79 anni, Procurator­e di Palermo dal 1993 al 1999

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