L’incontro della “bettola”: “Mancano prove”
NON CI SONO PROVE dell’incontro in una bettola romana tra Alfredo Romeo e Tiziano Renzi. E la testimonianza di Alfredo Mazzei, il commercialista napoletano che fu tesoriere del Pd campano e ufficiale di collegamento di Matteo Renzi a Napoli quando questi era solo un giovane sindaco di belle speranze, è rimasta nel limbo di quelle per le quali, afferma la Procura di Roma, non ci sono certezze né in un verso né nell’altro: non si sa se ci fu, non si può essere certi che non ci fu. Mazzei riferì di questo incontro tra l’imprenditore campano e il papà del segretario Pd in quattro diverse occasioni scaglionate nel tempo: in un’intervista a La Verità, in un interrogatorio del capitano dei carabinieri del Noe Gianpaolo Scafarto, in un’intervista a Repubblica (qui coniò il termine ‘bettola’ per sottolineare che si trattava di una trattoria di poche pretese) e in un interrogatorio ai pm romani “descrivendo – scrivono nella richiesta di archiviazione di Tiziano Renzi – modalità di incontro alquanto pittoresche”. Ma senza mai recedere. Secondo la Procura, l’incontro Romeo-Tiziano probabilmente è avvenuto, ma non a Roma. Bensì a Firenze, nel luglio 2015, in un periodo diverso da quello collocato nei ricordi di Mazzei, che disse di averlo appreso da Romeo, del quale fu a lungo amico e consigliere.