Rai, regge il patto gialloverde: Carboni verso il Tg1
Oggi noti i nomi Domani il Cda della solita spartizione: per la testata più grossa è fatta per il cronista vicino al M5S
Intesa
raggiunta sulle nomine Rai. L’impianto è pronto e questa mattina l’ad Fabrizio Salini farà avere i curricula dei futuri direttori di reti e tg ai consiglieri di amministrazione. E il nodo principale, quello del direttore del Tg1, sarebbe stato sciolto con la scelta di Giuseppe Carboni, giornalista del Tg2 che da anni segue i 5Stelle. Dopo ore di frenetiche trattative per sistemare le ultime caselle e una serie di veti incrociati, tra Lega e M5S la quadra è stata raggiunta. In perfetta zona Cesarini, perché il Cda con all’ordine del giorno le nomine è previsto per domattina alle 10:30. Il regolamento interno prevede che i curricula devono essere consegnati ai consiglieri 48 ore prima, che possono essere ridotte a 24 se la procedura è d’urgenza.
Per dirimere la questione ne ll ’ ultima settimana sono stati necessari almeno tre in- contri tra Salvini e Di Maio e innumerevoli telefonate. Ma alla fine l’intesa è stata trovata. Un accordo in cui ha pesato anche il ruolo di Salini, che ha preteso l’ultima parola e ha premuto per la convocazione del Cda domani.
NELLA TRATTATIVAil nodo era diventato il Tg1, perché i nomi proposti dai pentastellati non erano graditi all’alleato leghista tranne uno: quello di Federica Sciarelli, che però ha chiesto di continuare a condurre Chi l’ha visto?. Esclusa anche Giuseppina Paterniti (non gradita alla Lega), dal gioco dei veti incrociati parrebbe essere uscito, appunto, il nome di Giuseppe Carboni che cui sarà affidato il compito di guidare il tg della rete ammiraglia.
Altro intoppo sembrava di- ventato anche Rai1: se fino a qualche giorno fa per la rete ammiraglia Marcello Ciannamea era considerato in una botte di ferro, nelle ultime ore si sono sparse voci sul fatto che Salvini avesse calato un’altra carta, quella di un esterno, proveniente dal mondo Me- diaset. Il nome possibile poteva essere quello di Paolo Del Debbio, al momento nullafacente a Mediaset (seppur contrattualizzato). “C’è stato un interesse da parte loro qualche settimana fa, ma poi la cosa è finita lì. Nella partita dei direttori io non ci sono”, smentisce però Del Debbio. Qualcuno ha buttato lì anche il fatto che Salvini volesse il capo autore di Elisa Isoardi a La prova del cuoco, Casimiro Lieto, ma sono voci velenose.
PER IL RESTOil quadro è quello degli ultimi giorni, con le direzioni dei Tg che si completano con Gennaro Sangiuliano al Tg2 e Luca Mazzà al Tg3, mentre a Rai2 dovrebbe andare Maria Pia Ammirati e a Rai3 resterebbe Stefano Coletta. Nelle altre caselle troviamo invece Alessandro Casarin al Tgr (con vice Roberto Pacchetti), Maurizio Losa o Jacopo Volpi a Raisport, Ludovico Di Meo a Radio Rai, Antonio Preziosi (in quota Forza Italia) a Rai Parlamento, mentre a Rainews dovrebbe andare Paterniti o la corrispondente Rai da Parigi, Iman Sabbah. Per protesta contro questo stallo che ha paralizzato l’azienda per mesi, infine, ieri mattina è andata in scena una protesta dell’Usigrai. “Abbiamo conse- gnato a Salini e Foa uno zainetto con il contratto di servizio per ricordare a tutti che la Rai non può più aspettare”, ha spiegato Vittorio Di Trapani. L’attesa ora è finita. Domani, dunque, le nomine di reti e tg. Poi verrà tutto il resto, a partire da marketing, fiction e pubblicità.