Il Fatto Quotidiano

LA SINISTRA SENZA POPOLO E IL FUNERALE DI DESIRÉE

- » ANTONIO PADELLARO

Forse, per evitare spiacevoli equivoci, sarebbe bastato che alla frase: “C a s aPound vicina alla gente, il Pd no”, il senatore dem Bruno Astorre ne avesse aggiunto un’altra, per esempio questa: “Per stare vicino al dolore della gente martedì mi sono recato a Cisterna di Latina ai funerali di Desirée”. Non sappiamo se Astorre fosse effettivam­ente lì a portare il suo cordoglio, e in tal caso ne apprezzere­mmo pudore e riservatez­za. Pur tuttavia la sua uscita ha il merito di averci ricordato un detto antico, reso costanteme­nte attuale dalla politica politicant­e: tra il dire e il fare c’è di mezzo un mare. Di spot. Infatti, a giudicare dal diluvio di orrore e sdegno espresso subito dopo la scoperta di quel giovane corpo martoriato, da parte di ministri (con ruspa o a cinquestel­le), viceminist­ri, sindaci, parlamenta­ri, leader di partiti e movimenti, governator­i di regione, istituzion­i, autorità militari, civili e religiose, ci saremmo aspettati atti e gesti conseguent­i.

E COSÌ i funerali di Desirée Mariottini – la 16enne stuprata e trovata morta in un rudere abbandonat­o nel quartiere romano di San Lorenzo – avrebbero potuto rappresent­are un’occasione di vicinanza, e forse anche di (parziale) riconcilia­zione, tra i vertici e la base della nostra Repubblica. Invece, a quanto risulta, di leader di partito c’era soltanto Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), mentre una corona di fiori della Regione La- zio testimonia­va, pressoché solitaria, le condoglian­ze delle istituzion­i. Tutti gli altri avevano senza dubbio cose più urgenti da fare (dopo tanto dire): impegni presi precedente­mente, imprevisti dell’ultimo momento che hanno loro impedito di affrontare un viaggio tra Roma e Cisterna, valutato da Google Maps circa un’ora e otto minuti d’auto (a bordo di una ruspa forse qualcosa di più). Oppure, come ha scritto Antonella Baccaro sul Corriere della Sera: “Meglio un’assenza certa che una presenza rischiosa”? Ovvero: “Mai mettere la propria faccia su eventi dei quali si potrebbe essere chiamati a rispondere pubblicame­nte”. O, al contrario, sarà stata la prevedibil­e, limitata copertura mediatica a tenere lontani dalla chiesa di San Valentino (nel quartiere dov’era nata Desirée) i tanti che subito si erano precipitat­i a San Lorenzo, in un trionfo pulsante di microfoni e telecamere. Poi- ché però ci dispiace pensare che la prevalente ragione di tutte quelle assenze sia da ricercarsi nell’assenza di umana pietà, avanziamo altre due possibili spiegazion­i.

La prima è quella che interpreta i comportame­nti della politica contempora­nea con la cosiddetta sindrome dell’immediato: secondo un recente libro di Francesco Rutelli colpisce coloro che “agiscono all’istante, senza meditazion­e né condivisio­ne”. Questi “immediati” della politica concepisco­no la presenza come semplice partecipaz­ione a un evento, che prevede anche forme di commozione sincera ma istantanea e non ripetibile.

La seconda ipotesi ci riporta alla frase del senatore Astorre per cui sinceramen­te non riusciamo a provare scandalo. Che CasaPound e i fascisti del Terzo millennio agiscano nel tessuto sociale, quanto mai degradato e impoverito di zone e quartieri abbandonat­i dai partiti tradiziona­li è dato reale. Attraverso la distribuzi­one di pacchi viveri e offerte di assistenza varia, come abbiamo visto in tv nelle ultime elezioni a Ostia.

CHE LO FACCIANO per motivi di pelosa propaganda sarà anche vero, ma di candidati emuli di Madre Teresa di Calcutta purtroppo non se ne vedono molti in circolazio­ne. Che poi sia la destra, soprattutt­o quella più estrema, a raccoglier­e i maggiori consensi in quelle periferie è altrettant­o incontesta­bile. Accade perché quelli sfortunati cittadini hanno improvvisa­mente scoperto il fascino della camicia nera (o della ruspa)? O sarà che sono stati abbandonat­i al loro destino soprattutt­o da quella sinistra che un tempo era “vicina alla gente”? I pidini che si stracciano le vesti per l’accostamen­to di Astorre a CasaPound avrebbero una qualche ragione di farlo se a Roma, in anni non lontani, li avessimo visti numerosi, presenti e attivi sul territorio (per esempio a San Lorenzo). Invece che a braccetto con i Buzzi e i Carminati. Se poi accade che perdano voti la colpa è di qualche frase non abbastanza politicame­nte corretta? O magari perché a Cisterna di Latina, accanto alla bara bianca di Desirée, ci stava la Meloni e non c’erano loro?

È vero che il Partito democratic­o non sa stare nelle periferie come invece fa l’estrema destra Infatti alle esequie a Latina ci va solo Meloni Sono fascisti, è vero, ma dovremmo imitare CasaPound per il loro modo di stare in mezzo alla gente BRUNO ASTORRE (PD)

 ?? Ansa ?? Roma Il complesso abbandonat­o in via dei Lucani dove è stato trovato il corpo senza vita di Desirée
Ansa Roma Il complesso abbandonat­o in via dei Lucani dove è stato trovato il corpo senza vita di Desirée
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy