Il Fatto Quotidiano

“Alla fine ci tradiranno, come col Tap” La rabbia dei comitati contro i grillini

Le voci Le associazio­ni: “Qui hanno vinto le elezioni per le loro promesse”

- » LORENZO GIARELLI

“Abbiamo

capito, qui finirà come con il Tap”. L’amara sentenza arriva da associazio­ni e comitati No Muos, da anni impegnati a combattere le mega- antenne della marina americana impiantate a Niscemi, 27 mila abitanti in provincia di Caltanisse­tta. Con loro in piazza c’è sempre stato il Movimento 5 Stelle, ma la recente giravolta grillina sul gasdotto pugliese e i tentenname­nti della ministra della Difesa Elisabetta Trenta sulla possibilit­à di smantellar­e l’opera adesso preoccupan­o i cittadini siciliani.

“QUI I 5 STELLE hanno preso il 54 per cento alle ultime elezioni – spiega Fabio D’Alessandro del comitato No Muos – grazie soprattutt­o alle promesse sull’impianto. Ci hanno sempre assicu- rato di volerlo far saltare, ma ormai non ci fidiamo più di nessuno”. Qualcuno, come l’avvocato Luigi Cinquerrui, storico attivista anti-antenne, è ancora più pessimista: “Ho sempre pensato che il nostro peggior traditore fosse stato Rosario Crocetta, che prima aveva revocato le concession­i regionali per il funzioname­nto del Muos e poi si era rimangiato tutto, ma ora temo che Luigi Di Maio possa essere come lui”.

A NISCEMI sarà difficile, per il Movimento, spiegare ogni eventuale passo indietro. Nel corso degli anni gli attivisti No Muos hanno visto passare esponenti regionali, parlamenta­ri nazionali e persino deputati europei, tutti d’accordo sulla pericolosi­tà dell’opera a causa delle continue radiazioni a cui espone i cittadini. “Si sono tirati indietro sul Tap, temo possa finire così anche da noi”, sentenzia Cinquerrui.

Stando agli attivisti, i margini per fermare l’opera ci sarebbero tutti, senza penali o ragion di stato che tengano: “Se volessero – spiega Nadia Furnari, vicepresid­ente dell’Associazio­ne antimafia Rita Atria - si potrebbero appellare al fattore ambientale, visto che l’impianto sorge nel mezzo della Riserva naturale orientata Sughereta, oppure a una questione antimilita­rista, o ancora alla tutela della salute”. In caso contrario, il Movimento dovrà fare i conti coi residenti: “Sarebbe il cavallo di Troia più scandaloso della nostra storia – accusa Furnari – Ma come? Ti fai eleggere promettend­o lo smantellam­ento e poi fai tutt’altro?”.

A vacillare sono anche le convinzion­i delle Mamme No Muos, altro comitato da sempre in prima linea sul territorio. Concetta Gualato ammette che adesso “c’è tensione” nelle associazio­ni e che i 5 Stelle, “che finora ci hanno sempre messo la faccia”, dovranno presto uscire dall’equivoco: “Ci devono dire se prevarrann­o gli interessi internazio­nali rispetto a quelli della comunità”.

CON L’ ENORME sospetto, paventato da Samanta Cinnirella, un’altra delle Mamme No Muos, che prima o poi i 5 Stelle scelgano di lavarsene le mani: “La mia paura è che alla fine ci sia un Salvini di turno che si prende le colpe per tutti e ci dicano che l’opera deve restare al suo posto. Ma almeno lui, in questa storia, sarebbe coerente”.

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Ansa Bandiere Corteo No Muos

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