Dai bozzetti ai film: Pixar “Inside Out”
Tr en t’anni sono tanti, soprattutto se misurati in idee, bozzetti, sculture e, infine, personaggi, dei più magici film d’animazione. Trent’anni in un percorso pensato da Fabio Fornasari che mette in mostra da Toy Story, la prima volta di un film completamente animato al computer, fino ai recentissimi Coco e Gli incre
dibili 2. Al Palazzo delle Esposizioni di Roma va in scena il dietro le quinte dello schermo delle meraviglie, ma soprattutto del grande e meticoloso lavoro che ha messo insieme l’arte e la tecnologia e ha dato vita alla bisnonna Coco.
PER PICCOLI, ma soprattutto per grandi, la mostra, curata da Elyse Klaidman e Maria Grazia Mattei, ci porta il layout di Enrico Casarosa, Studio di colorscript: Rémy fa la ratatouille da Ratatouille, 2007. Dipinto digitale, che è stato la scintilla di Ratatouille, appunto. O Rabbia, da Inside Out, 2015 di Albert Lozano, acquarello, inchiostro e matita grassa su carta. Altroché film, chi non vorrebbe appendere questi capolavori in casa propria? Perché oltre che un viaggio negli Studios, l’esposizione crea l’effetto riunione di famiglia, come quando rivedi Gioia o Tristezza di Inside Out e proprio come nel film della Pixar la mappa dei ricordi si colora seguendo i colori dei bozzetti o dei personaggi in miniatura. Oltre 400 opere tra disegni, sculture, bozzetti, collage e storyboard, e una ricchissima selezione di materiali video che riportano il visitatore alle grandi storie di animazione degli ultimi 30 anni, appunto. A sorprendere poi sono le due spettacolari installazioni Artscape e Zoetropeche riproducono l’intero processo creativo facendo rivivere pezzo per pezzo, disegno dopo disegno, pagina dopo pagina e movimento dopo movimento la nascita di capolavori come Toy Story: mille gesti per farci vedere quanto è bravo lo sceriffo Woody a prendere al lazo. È da qui in poi, non a caso, che l’animazione ha preso strade sempre più tecnologiche e ha scoperto l’uso della grafica computerizzata anche per la resa emotiva delle immagini.
E NON È UN CASO se nella ricerca digitale accanto ad artisti, creativi, attori, scenografi e sceneggiatori hanno iniziato a sedersi anche psicologi. Uno studio senza sosta e a crescita costante che ha portato nelle sale i personaggi e i mondi immaginifici che tutti conosciamo. A raccontare tutto questo, fino al doppiaggio dei personaggi, sono gli ospiti degli incontri che accompagnano la mostra. E soprattutto, per chi si fosse perso qualcuna delle perle della Pixar o volesse rivederne qualcuna, ci sono gli appuntamenti quasi quotidiani a ingresso libero con il cinema. Buona visione.
Pixar, 30 anni di animazione Fino al 20.01, Palazzo delle Esposizioni (Rm)