Il Fatto Quotidiano

TRA GLI EMIRATI E ROMA, LE STORIE FANNO PONTE SUL MEDITERRAN­EO

Nasce una nuova collana bilingue, in italiano e arabo, firmata da Gallucci e Kalimat

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IL PONTE sul Mediterran­eo esiste già: i libri ne sono i mattoncini, le storie le campate e le immagini i tiranti, o stralli, come le cronache hanno tragicamen­te insegnato a chiamarli. “Libri ponte sul Mediterran­eo” è una nuova iniziativa editoriale – per l’infanzia e bilingue, in italiano e arabo – ideata da due case editrici, la romana Gallucci e Kalimat, fondata e diretta da Bodour Al Qasimi, figlia dell’Emiro Al Quasimi e figura di spicco dell’editoria internazio­nale, tanto da esse-

re stata appena nominata vice-presidente dell’Internatio­nal Publishers Associatio­n.

Si parte l’8 novembre con i primi cinque titoli – Zia Osha; Avicenna; Le mie mani; I miei piedi; In

torno a casa– di una collana squisitame­nte “dedicata ai bambini e all’incontro tra le culture”: firmati dalla libanese Fatima Sharafeddi­ne, la più famosa autrice per l’infanzia di lingua araba, i volumi sono tutti illustrati e si ri- volgono a diverse fasce d’età, da 0-3 anni alla preadolesc­enza. Protagonis­ta, oltre ai bimbi, è la vita di tutti i giorni, i vicini di casa, i parenti, il quartiere, ma anche i grandi personaggi della cultura araba. Assenti, purtroppo, i temi sensibili, dalla religione all’emancipazi­one femminile: la zia Osha, ad esempio, è molto simpatica e ciarliera, ma fa un certo effetto vederla in pubblico, oltre che col velo, con una mascherina sul volto, il “bandari burqa”.

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