L’Italia in ginocchio: un mese di maltempo ha ucciso 34 persone
L’Italia scruta il cielo e conta i morti del maltempo. Dallo scorso 5 ottobre, tra vento, smottamenti, piogge, frane e disagi in tutta in tutto il Paese hanno perso la vita 34 persone. Le prime vittime sono state una giovane mamma con due bambini travolti da un torrente in piena lo scorso 5 ottobre in Calabria, a Lamezia Terme. Appena 7 giorni dopo, altri due morti nel Cagliaritano per una pesantissima alluvione. È nell’ultimo week end di ottobre che il maltempo non ha risparmiato nessuno: si sono registrate vittime a Isola Capo Rizzuto, Terracina (Latina), Castrocielo (Frosinone), Napoli, Albissola Superiore (Savona) con 5 morti tra le province di Belluno e Bolzano, a Feltre, Falcade, San Martino in Badia, Coldrano di Laces e Antermonia.
POI NEI PRIMI GIORNI di novembre ancora morti a Cattolica, Lillianes in Valle d’Aosta e a Sassari. E, dopo il Nordest e il Centro, è la Sicilia a fare la triste conta: 12 morti e un disperso tra le località di Casteldaccia e Vicari, nel Palermitano, e Cammarata, in provincia di Agrigento. Un bilancio dram- matico per colpa del caldo anomalo, ma anche per la scarsa attenzione al territorio.
“Per il dissesto idrogeologico abbiamo messo a disposizione un miliardo per interventi di sicurezza, per proteggere e salvaguardare le vite umane. Poi ulteriori 50 milioni per regolare i flussi d’acqua”, ha annunciato il premier Giuseppe Conte, ieri mattina a Palermo in visita alle zone colpite. “Stiamo esaminando tutte le richieste pervenute per la dichiarazione dello stato di emergenza che – ha aggiunto – decreteremo la prossima settimana nel Consiglio dei ministri”. Intanto è partita la campagna di raccolta fondi attraverso il numero solidale 45500 rivolto a tutte le Regioni colpite. Ma ad offrire assistenza è stata anche l’Unione europea. Insomma, “una situazione apocalittica”, così come l’ha definita il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, arrivato in Veneto per un so- pralluogo delle zone più colpite dal maltempo, dove si calcolano circa 100mila ettari di bosco raso al suolo. Solo il 30 ottobre per le forti raffiche di vento sono stati abbattuti circa 8 milioni di metri cubi di legno in tutta Italia.
SUL FRONTE meteo non ci sono però segnali di tregua: oggi si registreranno ancora temporali e venti forti in Veneto, Friuli Venezia Giulia e sulle regioni meridionali, mentre la Protezione civile ha confermato l’allerta arancione su parte di Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio. È stata inoltre valutata allerta gialla sui settori occidentali del Piemonte, parte di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio, oltre che sulla Campania, su alcuni bacini di Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia e sull'intero territorio di Calabria, Sicilia e Sardegna.