Consumismo? Sì, ma occhio al controllore
Pomeriggio di acquisti. Destinazione El Charro e Pierino il Fichissimo, i nostri due negozi preferiti. O meglio, i miei. Manolita ha molti dubbi: da una parte va in visibilio di fronte alle vetrine cariche del tutto e di più, dall’altra cerca di dominarsi e dichiara: “Al cospetto del troppo e del superfluo, sono in totale dissaccordo col clima di edonismo e consumismo dei nostri tempi. Non mi avranno mai, posso fare senza!”. Ma basta oltrepassare la soglia della vetrina per farle avere un attacco di shopping compulsivo. “Come abbiamo fatto a vivere fino a oggi senza il Chiodo di pelle nera, come delle autentiche motocicliste? Mai più senza. E come abbiamo fatto a non abbinarci una maglietta bianca su un paio di jeans Levis 501? Mai più senza. E poi guada qui, il pezzo forte, la famigerata cintura con la mega fibbia intercambiabile, bella da morire, un po’ scomoda da portare soprattutto da seduti, ma irrinunciabile. Mai più senza. E gli immancabili stivali Frye a punta quadrata sono così eleganti, leggeri e raffinati. Decisamente, mai più senza. E gli scaldamuscoli rosa, i guanti tagliati alle dita con le piccole borchie, le indispensabili otto paia di spalline per dare volume alle spalle. Mai più senza…ma che davvero davvero?” Io tentenno solo davanti allo Schott di El Charro, a 500 mila lire! “Troppo – le dico – rimandiamo a Natale”. E lei con gli occhi fuori dalle orbite: “N ea nc he per idea”. Tiriamo fuori il libretto degli assegni e diamo fondo allo stipendiuccio del lavoretto part-time e alle paghette settimanali. Mai più senza, che soddisfazione! Ci avviamo sulla via di ritorno per prendere il tram, sale il controllore: “B iglietto prego”. “Oh noo! Ce lo siamo dimenticato”. Ci fa la multa. Mai più senza... biglietto.
(ha collaborato Massimiliano Giovanetti)