I “40 mila” anti-Appendino rinunciano alle bandiere
In piazza per il Tav, ma con prudenza: senza bandiere o simboli delle associazioni.
Tra gli imprenditori di Torino circola una certa cautela sulla tanto invocata
“marcia dei 40 mila” contro le politiche No Tav della sindaca Chiara Appendino e del governo M5S- Lega. L’hanno raccontata, ieri, le edizioni locali di alcuni quotidiani nazionali. Nel pomeriggio poi i rappresentanti delle realtà produttive cittadine si sono riuniti nella sala congressi della Camera di commercio e hanno deciso la linea: “Abbiamo preso una decisione unitaria”, spiega Corrado Alberto, presidente dell’Associazione piccole e medie imprese ( Api) di Torino e coordinatore dell’iniziativa. Inviteranno “tutti gli associati” alla manifestazione di sabato prossimo, “ognuno con le proprie autonomie e modalità” e soprattutto “senza etichette, senza bandiere, senza simboli”: “Non siamo contro qualcuno – affermano in una nota – ma contro una politica che non tiene conto della realtà che vivono i cittadini, che non dà futuro alle nostre imprese, attività, al lavoro e ai nostri figli”.
Molto diversi i toni degli imprenditori rispetto a quelli di Dario Gallina, leader dell’Unione industriali che lunedì scorso – dopo l’incontro in Comune a Torino in vista del voto sull’odg No Tav – immaginava addirittura “una marcia dei 100 mila”: la sua organizzazione sta preparando un convegno di Confindustria sulle infrastrutture.