Il Fatto Quotidiano

Anche tu sei un “giusto”? Scoprilo col Sinistrome­tro

IL SINISTROME­TRO Dopo il successo del “Fascistome­tro”

- SCANZI

L’ultimo passo verso il ridicolo della cosiddetta sinistra italiana si chiama “fascistome­tro”. È un test che intende misurare, teoricamen­te con ironia e di fatto con spocchia, il fascismo che è in noi. Sessantaci­nque frasi, luoghi comuni, slogan. Con questo test inedito, partorito dalle menti naziste del Fatto, po- trete invece appurare quanto siate di sinistra e dunque superiori al vile volgo. In alcuni casi le frasi sono volutament­e identiche a quelle del Fascistome­tro, perché spesso il “Giusto di Sinistra” è più fascista dei fascisti. Se per esempio Lenin avesse fatto il Fascistome­tro, sarebbe risultato più nero di Farinacci. Per la cronaca ho fatto il test anch’io, ma ho raggiunto mestamente il livello minimo di fa- scismo. Ci sono rimasto male e, per divenire un perfetto balilla anziano, sto prendendo in questi giorni lezioni da Belpietro e Crosetto.

Spuntate tutte le frasi che vi sembrano di buon senso, calcolate un punto a frase spuntata e leggete il risultato finale. Siete Miseri Toninelli, Quasi Nardella, Groupie di Repubblica, Veri Augias o Subcomanda­nti Murgia? 1. Il suffragio universale mi piaceva molto, ma dopo il 4 marzo ho cominciato a nutrire dubbi.

2. Dobbiamo accoglierl­i tutti.

3. L’elettore medio italiano è come un Fedriga che corre a piedi, contromano e in mutande sulla BreBeMi. Per questo poi al governo ci vanno imbecilli come questi. 4. Il Partito è il Partito.

5. Salvini è Kaiser Soze.

6. Libertà è partecipaz­ione.

7. Chi ha votato No il 4 dicembre dovrebbe chiedere scusa.

8. Quando sono triste, leggo gli editoriali di Raimo. Così poi sono ancora più triste.

9. Tifo Inter, guardo Lerner, leggo Serra e ascolto Vecchioni.

10. Prima non vengono gli italiani, ma gli ideali. E solo quelli di sinistra, perché gli ideali di destra sono odiosament­e reazionari e ancor più intollerab­ili.

11. Con la cultura si mangia eccome. E anche per gli apericena ai Parioli, tutto sommato, viene abbastanza comoda.

12. L’Italia è un Paese ingovernab­ile. A meno che non lo governiamo noi.

13. Non sono omofobo, però quando vedo Rocco Casalino un po’ vacillo.

14. Renzi è forse un po’arrogante, ma ha ricevuto troppi attacchi dalla stampa ed era molto meglio di quelli che ci sono adesso. Già mi manca.

15. La mia idea di satira coincide con Zoro. È bravissimo.

16. Non so chi sia la Murgia, ma sono sempre d'accordo con lei.

17. Sto su Twitter solo per seguire la Boldrini.

18. Destra e sinistra non saranno mai uguali.

19. L’Italia attuale è un Paese para-democratic­o e chiarament­e fascista.

20. Riace è un modello. I bronzi ricordano Andrea Romano in perizoma. E Mimmo Lucano è Che Guevara coi capelli tinti.

21. Prima di Saviano, credevo che la malavita fosse un’invenzione di Francis Ford Coppola.

22. Quando sono in difficoltà cito Scalfari. Anche se non l’ho mai letto.

23. Voto Pd perché una volta si chiamava PCI.

24. Il Fatto Quotidiano è qualunquis­ta, populista, pentaleghi­sta e fascista. Non solo: è pure implicato nel caso Ustica. Me l’ha detto Bonifazi.

25. Ho fatto un figlio unicamente per potergli applicare le regole di vita di Recalcati.

26. Di Maio colleziona copie originali del Mein Kampf in cantina.

27. Il mio film preferito era Il caimano, ma dopo il Patto del Nazareno l’ho cancellato per far posto a La vita è bella.

28. La tivù di qualità per me è quella che fa Fabio Fazio.

29. Jovanotti mi piace molto perché è un artista impegnato.

30. Apprezzo molto le sonorità alternativ­e dello Stato Sociale, anche se il cantante ha un nome che sembra quello di un personaggi­o sbagliato della saga di Tolkien.

31. Lo Ius Soli è senza dubbio una priorità.

32. La gente non è stanca, come dicono i populisti: legge solo i giornali sbagliati. Ma noi, una volta al governo, sapremo educarla.

33. Un Paese senza confini è come un libro di Severgnini: bellissimo.

34. Se un ladro mi entra in casa, non gli sparo: gli leggo un pezzo di Mario Calabresi. Perché sono democratic­o. E perché il ladro, in questo modo, scapperà di sicuro.

35. Se degli italiani stuprano una donna, è la prova che il problema dei clandestin­i non esiste. Se invece a stuprarla sono dei clandestin­i, è la prova che la società è ingiusta e pure i genitori italiani hanno le loro colpe. 36. I diritti civili sono molto più urgenti dei diritti sociali.

37. Le quote rosa vanno introdotte per legge, ma solo se poi ne usufruiran­no unicamente le Madia e Carofalo, perché Lezzi e Meloni mi stanno sui coglioni.

38. Non sono io a essere razzista, sono loro a essere grillini.

39. Ha ragione Potere al Popolo: il vero problema del femminismo contempora­neo è Chiara Ferragni.

40. Io so che se salterà Salvimaio avrò Salveloni, quindi un governo molto più di destra, però se straparlo tutti i giorni di fascismo forse vendo più copie. E soprattutt­o, come diceva Scalfari, tra Berlusconi e Di Maio tutta la vita Berlusconi.

41. Vi ricordo che poi tutta questa plebe vota.

42. I giornalist­i che non votano a sinistra non sono necessaria­mente servi o fascisti, ma di sicuro non sono nel giusto. Vivono nell’ignoranza. E come minimo non tirano lo sciacquone dopo aver pisciato.

43. Noi siamo violenti per cultura, loro per ignoranza.

44. Non dico che per votare 5 Stelle sia necessario essere idioti. Però un po’ aiuta.

45. Il governo Conte è il governo più fascista nella storia della Repubblica italiana.

46. Per fortuna che c’era Napolitano.

47. Per fortuna che c’è Mattarella.

48. Con Zingaretti risolverem­o tutto.

49. Orfini in Compagni di scuola mi ha commosso. 50. I tacchi sono di destra, i sandali di sinistra. E le ciabatte rivoluzion­arie.

51. Com’era bello Veltroni quella volta lì al Lingotto. 52. Beppe Grillo non mi faceva ridere neanche quando mi faceva ridere.

53. Dio mio quant’è simpatica e mattacchio­na Luciana Littizzett­o!

54. Non ho dubbi su chi sia buono e chi sia cattivo. E non per teoria o per sentito dire. Per esperienza diretta: il buono sono io.

55. Sogno di sposarmi aspettando l’alba dopo aver visto con lei/lui l’opera omnia di Kiarostami sorseggian­do vino sfuso. Infatti sono ancora single.

56. Marco Damilano mi erotizza di brutto. Soprattutt­o di profilo.

57. Il vincolo di mandato è un’idea nazista.

58. Però il loden di Monti era bello. E quella volta con la Fornero piansi anch’io.

59. In confronto a questi qua, Craxi era Dio e Cirino Pomicino San Giuseppe.

60. Io sono garantista quando sono al governo e giustizial­ista quando sono all’opposizion­e.

61. Maria Elena Boschi mi ricorda un po’Nilde Iotti e un po’ Rosa Luxemburg.

62. Se una cosa giusta la dice Di Battista non mi piace, se una cosa sbagliata la dice il Partito la voto: è questa la democrazia, compagni.

63. Non è che io creda davvero al ritorno del fascismo. È che, se fingo di crederci, mi sento un po’meno scemo e colpevole ad aver votato fino all’altro giorno quelli che voto da trent’anni.

64. L’Unità l’ha fondata Gramsci. E l’ho ammazzata io.

65. L’unica salvezza per il futuro del Paese è tornare a votare. E poi tornarci ancora. Fino a quando il risultato finale piacerà a me e a quelli come me. Quelli giusti. Quelli democratic­i. Quelli illuminati e dunque superiori.

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