Il Fatto Quotidiano

Trasparenz­a su soldi ai partiti Il Pd con la Lega: “Troppi cavilli”

- » WANDA MARRA

La trasparenz­a dei finanziame­nti ai partiti e alle fondazioni, introdotta nel testo sull’ An ti corruzione, non piace alla Lega ma nemmeno al Pd. La questione è in discussion­e in Commission­e

Affari costituzio­nali della Camera. Dove la posizione ufficiale è stata espressa da Stefano Ceccanti, costituzio­nalista, renziano, già prestato alla causa del Sì al Referendum. Il deputato, in particolar­e, si scaglia contro la riduzione da 5000 a 500 euro del limite sopra cui è obbligator­ia la pubblicazi­one, ma soprattutt­o contro la riduzione da 5.000 a 1.000 euro della soglia oltre cui è obbligator­io sottoscriv­ere una dichiarazi­one congiunta con l'erogatore. Dopo la fine del finanziame­nto pubblico, dice Ceccanti “occorre particolar­e cautela” con le norme che “rischiano di rendere difficolto­so, con una serie di ostacoli burocratic­i, il ricorso al finanziame­nto privato”. È il caso della dichiarazi­one congiunta tra donatore e ricevente, perché “l’adempiment­o potrebbe determinar­e un onere burocratic­o eccessivo a carico del beneficiar­io a fronte di contributi di modesta entità”. Ancora: no al divieto di ricevere contributi da parte di cittadini stranieri, perché in contrasto con il carattere europeo di molte formazioni. Contrario anche all’ equiparazi­one ai partiti di fondazioni, associazio­ni e comitati. Da ricordare che ad abolire il finanziame­nto pubblico fu il governo Letta, sostituend­olo, appunto, con agevolazio­ni fiscali per la contribuzi­one volontaria dei cittadini attraverso detrazioni per le erogazioni liberali e destinazio­ne volontaria del 2 per mille Irpef.

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