Il Fatto Quotidiano

Ossa vaticane: sono di donna, forse adulta

Ieri rinvenuti nuovi frammenti: ancora non è certo se appartenga­no a un solo corpo

- C. T.

Una settimana fa, durante dei lavori, quattro operai hanno scoperto uno scheletro umano e un mucchietto di ossa sotto il massetto del pavimento della Nunziatura Apostolica al civico 27 di via Po a Roma. Al momento, avviata la laboriosa opera dei periti al servizio dei magistrati, tra le molteplici ipotesi un paio sembrano più plausibili: i resti forse appartengo­no a due corpi con due tempi di usura diversi, anche se dei nuovi frammenti – rinvenuti ieri – vanno esaminati; un corpo era di una donna (non è stabilito) che all’epoca del decesso era adulta, mancano pezzi di bacino e degli arti inferiori. Come ripetono i medici: prima degli esami del dna o di analisi più complesse, il margine di errore è di un decennio. Gli esperti hanno estratto anche dei campioni del terreno in cui era occultato il corpo: la Nunziatura potrebbe non essere il primo luogo di sepoltura.

Il macabro ritrovamen­to nell’ appartamen­to del custode di Villa Giorgina ( ambasciata vaticana in Italia dal ‘59) ha spinto gli inquirenti a riaprire – senza pure un riferiment­o preciso nei fascicoli di un’inchiesta per omicidio – i casi irrisolti di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, le due ragazze scomparse a distanza di poche settimane nel 1983. Orlandi era cittadina vaticana, quel giorno del 22 giugno la famiglia l’aspettava a casa dopo una lezione di musica – suonava il flauto traverso – in una scuola di piazza Sant’Apollinare. Una telefonata alla sorella, e poi il buio. Gregori era figlia di una barista di via Volturno e abitava in via Nomentana, non lontano da Villa Giorgina. Il 7 maggio risponde al citofono a un “amico”, comunica alla mamma che ha un appuntamen­to in piazza di Porta Pia e non farà mai più ritorno.

PER OLTRE trent’anni i parenti e gli amici di Emanuela hanno convissuto con alterne speranze, infiniti depistaggi, molte reticenze, le piste della pedofilia, del ricatto al Vaticano, del complotto internazio­nale. Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, non intende più commentare ipotesi. Ieri ha incontrato i magistrati assieme all’avvocato Laura Sgrò: “Aspettiamo il dna per il resto siamo solo nella fase delle ipotesi. Bisogna attendere la prossima settimana, nel frattempo seguiremo la vicenda da vicino e nei prossimi giorni torneremo in procura”.

Caso Orlandi

Le famiglie di Emanuela e Mirella Gregori, scomparse nel 1983, aspettano l’esito del Dna

 ?? Ansa ?? Luogo del ritrovamen­to La Nunziatura vaticana in via Po 37 a Roma. Qui sono state rinvenute le ossa
Ansa Luogo del ritrovamen­to La Nunziatura vaticana in via Po 37 a Roma. Qui sono state rinvenute le ossa

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