Il Fatto Quotidiano

Tav: mercatini e referendum Torino divisa tra “Sì” e “No”

Sabato la manifestaz­ione dei favorevoli con l’intoppo (risolto) della piazza. E il ministro Costa evoca consultazi­oni: “Il territorio va ascoltato”

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Per le grandi opere servono referendum tra i cittadini. Nei giorni delle polemiche accese sulla Torino-Lione, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa interviene per affermare che in queste occasioni sarebbe il caso di consultare le popolazion­i coinvolte. “Per le opere a farsi, al di là del Tav, il mio pensiero personale è che non si debbano mai realizzare contro il volere dei cittadini – ha detto –. È chiaro che l’esponenzia­lità del cittadino si rappresent­a nelle sedi comunali, provincial­i e regionali, ma credo alla partecipaz­ione dal basso e penso a momenti referendar­i. Bisogna illustrare le opere ai territori”.

PER ANNI il movimento No Tav, ambientali­sti e amministra­tori locali hanno proposto di mettere al voto tra le popolazion­i interessat­e, una proposta accettata dalla politica al potere, ma con dei distinguo: “Mi può anche stare bene – diceva nell’otto bre 2006 l’allora sindaco Sergio Chiamparin­o – purché vengano coinvolti come minimo tutti i cittadini del Piemonte. Limitarlo ai 40 mila della Valle sarebbe una presa in giro”. La stessa idea era condivisa dall’allora governator­e del Piemonte Enzo Ghigo (Forza Italia) per il quale un referendum “non limitato alla Valle Susa, ma che coinvolga almeno tutta la Provincia di Torino darebbe un esito di gran lunga favorevole al Tav”, dichiarava nel luglio 2007. Le principali forze politiche erano d’accordo, ma in più di dieci anni non è stato fatto nulla.

Martedì scorso, dopo il voto del consiglio comunale contro la Torino- Lione, Chiamparin­o ha rilanciato l’idea e negli ultimi giorni alcune forze Sì Tav, come i Radicali e Fratelli d’Italia, lavorano all’iniziativa. Ieri in municipio è stato depositato il testo della petizione per un referendum consultivo presentato dai radicali: “Ritenete voi che la sindaca e la giunta debbano essere impegnati a sollecitar­e il proseguime­nto e la conclusion­e dei lavori del nuovo tunnel per la linea di alta velocità tra Torino e Lione?”, è la domanda da rivolgere ai torinesi.

Molti dei quali, nel frattempo, si preparano alla manifestaz­ione di sabato a cui aderiranno, senza bandiere e striscioni, partiti e organizzaz­ioni di categoria. Ieri mattina è sorto un imprevisto che ha scatenato il “dàgli a ll ’ Ap p en d i no ”: in piazza Castello, nell’area davanti alla prefettura dove sabato ci sarà la manifestaz­ione, sono state montate le transenne per l’allestimen­to dei mercatini di Natale. Così sul gruppo Facebook “Sì, Torino va avanti”, cioè una delle “anime” dell’evento che vuole rappresent­are la società civile, sono tornati gli attacchi alla sindaca Chiara Appendino: “Apertura al dialogo in perfetto stile Appendino-5 Stelle”, scrive Franco Gior- da, secondo il quale si tratta di qualcosa “da denuncia”. Un’utente, Adriana Calcagno, non ci sta: “Facciamo i moti carbonari”. “Una provocazio­ne bella e buona”, giudica Marina Stuardi. Anche alcuni esponenti del Pd interpreta­no la presenza delle transenne come un tentativo di “mettere i bastoni fra le ruote” alla protesta: “Prove di dialogo – ha scritto su Facebook il segretario metropolit­ano del Pd Mimmo Carretta –. Solo ieri Appendino lanciava parole di apertura e oggi chiude... con le transenne. Vediamo domani cosa si inventa”.

TENTA DI PLACARE la polemica una delle coordinatr­ici del gruppo Giovanna Giordano Peretti: “Siamo in contatto diretto con tutte le autorità competenti che devono assicurarc­i che tutti gli aspetti di sicurezza siano debitament­e considerat­i. Abbiate pazienza: sono questioni complesse e stiamo facendo salti mortali per riuscire a far tutto in una setti- mana”. E infatti poche ore dopo arriva la precisazio­ne dal Comune: “La richiesta di allestimen­to del Villaggio (del mercato natalizio, ndr) è stata presentata in data 17 settembre 2018 e regolarmen­te autorizzat­a a partire dalla mattinata di oggi, 6 novembre, per consentire il montaggio degli stand, come da relazione tecnica, nei tempi necessari, già previsti e concordati per la sua inaugurazi­one”, che è programmat­a il 24 novembre. Soltanto ieri mattina “è pervenuta agli uffici la richiesta di suolo pubblico perla manifestaz­ione di sabato ”. Insomma, coincidenz­e temporali acui l’ amministra­zione ha cercato di fare fronte: “Gli uffici della Città hanno immediatam­ente richiesto agli organizzat­ori dei mercatini di sospendere il montaggio per qualche ora, fino alla riunione del Comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza pubblica”, che si riunirà questa mattina in prefettura.

Il corteo “pro” Sfiorato l’incidente diplomatic­o per via dei banchetti di Natale in allestimen­to Le opere ancora da farsi, al di là di questa o quella, non si devono mai realizzare contro il volere dei cittadini

Credo alla partecipaz­ione dal basso e penso a momenti referendar­i Bisogna illustrare le opere a chi ne viene coinvolto IL MINISTRO COSTA

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Ansa Fronti contrappos­tiIl sit-in pro Tav di sabato scorso. A sinistra, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa
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