Apple inizia a tosare noi prigionieri
▶“TI RICORDIAMO che in data 13.11.2018 ti saranno addebitati 0,99 euro per il piano di archiviazione mensile da 50 GB. Per modificare o annullare il tuo piano di archiviazione, esegui il downgrade dal tuo iPhone, iPad, iPod touch, Mac o PC”. Ricevo dalla Apple questo messaggio via email. Non ho mai chiesto alcun aumento di spazio. E anche dopo il clic, capire come eseguire questo downgrade non è affatto semplice. Il tempo che richiede vale forse più di quei 99 centesimi che sono il prezzo dell’inerzia. Cos’è, in fondo, un euro al mese? Meno di un caffè, o forse l’inizio della fine di quello che abbiamo visto in questi anni: il web gratuito, con servizi offerti da aziende che – così ci dicevano – scambiavano prestazioni fantastiche con la nostra privacy, con i dati. Però i dati sono come il petrolio, materia prima da trasformare. Ammettiamo pure che servano a vendere in modo personalizzato beni e servizi: permetteranno all’azienda più capace di profilare il cliente di battere la concorrenza, ma non c’è ragione per cui i consumi in aggregato crescano. Venerdì scorso, Apple ha annunciato che non comunicherà più i numeri dettagliati di vendita dei suoi prodotti e il titolo è crollato del 6,6 per cento, fermando una corsa al rialzo che sembrava inarrestabile. Il mercato degli smartphone di fascia alta comincia a essere saturo, nessuno ha mai capito a cosa serva l’Apple Watch, i computer sono di qualità tale che durano anni e anni. Quindi Apple ora promette di vendere più servizi. Che è un altro modo di dire che dopo aver catturato milioni e milioni di consumatori ora può iniziare a spremerli. Confesso: non sono disposto a rinunciare all’iPhone come protesta per quegli 0,99 centesimi a tradimento ogni mese. Ma è chiaro che è solo l’inizio. Ci vorrebbe un indice specifico che monitori i rincari di Amazon Prime, Netflix, Uber ecc. Il business digitale si fonda sul monopolio di grandi nicchie. E i monopolisti, prima o poi, passano all’incasso. Difendersi sarà difficile, bisogna rispolverare battaglie antitrust di un secolo fa che ora tornano attuali.