Il Fatto Quotidiano

Rifare la sinistra con nuove idee: perché non Bava Beccaris?

- » MARCO PALOMBI

In questo spazio, come alcuni forse sanno, quello stato di totale stupore che bordeggia la trance va sotto il nome di “sindrome della Tammurriat­a nera”: questo per via di “Io nun capisco ’e vvote che succere / Chello ca se vere nun se crere nun se crere”. Ecco, è a questi versi immortali che la nostra mente ritorna quando vediamo Pd, Cgil e Legacoop aderire spensierat­i alla “nuova marcia dei 40 mila”. Stavolta l’idea è dire sì non ai licenziame­nti, ma al Tav, opera per la quale non c’è alcuna giustifica­zione economica che non sia il pro- fitto che ci faranno i costruttor­i, tanto è vero che già nel 2013 Renzi la definiva “fuori scala e fuori tempo”. Ma, tralascian­do il merito, è lunare che gli eredi del Pci, il sindacato e le coop (ma la Cmc, va detto, ha i suoi buoni motivi) intendano partecipar­e sabato a una roba presentata come la riedizione della più simbolica sconfitta del partito del lavoro in Italia. Il giorno dopo, non volendo farsi mancar nulla, il Pd dirà sì al referendum sulla messa a gara del trasporto pubblico a Roma (incidental­mente dopo aver ucciso l’Atac con l’attivo concorso del centrodest­ra, che dirà sì anche lui): in sostanza, chiederà di privatizza­re il servizio. Si vede però, in queste scelte, uno sforzo apprezzabi­le di ricostruzi­one a sinistra dopo il trauma del 4 marzo a cui ci piace partecipar­e con alcune proposte: una bella messa in suffragio di Bava Beccaris; un convegno per rivalutare i reparti confino di Valletta; una campagna di stampa contro i disoccupat­i per dire che vogliono solo prendere il sussidio seduti sul divano (Ah, questa già fatta? Allora scusate).

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