Il Fatto Quotidiano

Napoli segnala a Roma le telefonate sull’incontro babbo Renzi-Romeo

Il procurator­e campano inviò a marzo le carte con il riascolto delle intercetta­zioni

- » MARCO LILLO

Henry John Woodcock e Celeste Carrano non hanno mollato l’osso su Tiziano Renzi e Alfredo Romeo.

I due magistrati partenopei hanno continuato a riascoltar­e le conversazi­oni intercetta­te nel 2016 nell’indagine Consip per verificare se c’è stato un incontro a Firenze tra Romeo e Carlo Russo alla presenza di Tiziano Renzi.

Alla fine il Procurator­e di Napoli Giovanni Mellillo ha inviato le carte al procurator­e di Roma Giuseppe Pignatone. Il gesto di Woodcock e Carrano non era affatto scontato. Sono entrambi sottoposti a un procedimen­to disciplina­re davanti al Csm e c’è traccia dei loro timori nella nota del 14 marzo del 2018. Woodcock e Carrano scrivono a Melillo “gli scriventi hanno dato espressa disposizio­ne al personale di segreteria di custodire la nota in questione ‘a parte’ (...) ogni utilizzo della stessa dovrà evidenteme­nte essere concordato con l’Autorità Giudiziari­a di Roma (e viceversa)”. Cautele legittime quando un pm come Woodcock, dopo aver trasferito le carte su Romeo, Russo e Tiziano Renzi ai colleghi di Roma si trova indagato con l’accusa (sballata e poi archiviata) di aver spifferato il contenuto al Fatto.

LA NOTA del 9 marzo del Nucleo Investigat­ivo di Napoli contiene tutti gli elementi utili per sostenere che il 16 luglio del 2015 ‘una persona di sesso maschile’ che potrebbe essere Tiziano Renzi abbia incontrato a Firenze Alfredo Romeo con l’ intermedia­zione di Carlo Russo. A leggere l’informativ­a di 46 pagine con allegate le intercetta­zioni è chiaro che ci sono elementi per sostenere la tesi dell’incontro, dopo le 15 e fino alle 17.

Appena due giorni prima di questa informativ­a napoletana anche i Carabinier­i di Roma scrivono un’altra informativ­a nella quale sostengono la ‘probabilit­à’ dell’incontro a tre. La differenza è che i Carabinier­i di Napoli fanno un passo in più evidenzian­do le conversazi­oni di Romeo che parla al telefono con i suoi collaborat­ori, prima durante e dopo l’incontro, delle gare della società Grandi Stazioni Rail alle quali Romeo stava partecipan­do. Alcune di queste conversazi­oni sono inedite. Altre hanno formato oggetto di articoli in prima pagina del Fatto. Eppure non sono riportate né nell’informa- tiva dei carabinier­i di Roma né nella richiesta di archiviazi­one per Tiziano.

Per i pm Paolo Ielo, Mario Palazzi e Giuseppe Pignatone, Russo millanta anche su Grandi Stazioni, non solo suConsip, nonostante la frase riportata in neretto e sottolinea­ta nell’informativ­a dei Carabinier­i di Napoli: “La presenza di Romeo a Firenze non si esclude possa essere tra l’altro legata alle gare di Grandi Stazioni”. Quali sono le motivazion­i addotte a sostegno di questa conclusion­e: “sia perché Romeo contattava - proprio mentre si trovava in tale centro e in un orario compatibil­e con quello del prospettat­o incontro - la Grittani (addetta all’ufficio gare della Romeo Gestioni, Ndr) per chiedere informazio­ni proprio su tali gare (richiesta reiterata alla Grittani anche una volta ultimato l’incontro, alle 17 e 38) sia perché l’8 luglio 2015 Romeo metteva, di fatto, in relazione il ragazzo che voleva presentarg­li ‘il papà’ (che sembra tanto essere Tiziano Renzi, Ndr) proprio con Grandi Stazioni”. E questo riferiment­o Romeo lo faceva proprio “nel dialogo in cui svelava di essersi visto con il ‘ragazzo di Firenze’ (che secondo i Carabinier­i dovrebbe essere Russo, Ndr) e faceva allusione ai contatti telefonici con il presidente di questa società”.

Romeo sosteneva che il ‘ragazzo’, che per i Carabinier­i potrebbe essere Russo, gli aveva fatto vedere le telefonate sullo schermo del suo cellulare a riprova dei rapporti con il presidente di Grandi Stazioni.

Nell’informativ­a dei Carabinier­i di Roma c’è scritto che i telefonini di Tiziano Renzi, Carlo Russo e Alfredo Romeo agganciano celle attigue del centro di Firenze compatibil­i con un loro incontro a partire dalle 15.00. Alle 15 e 27 Romeo telefona alla dottoressa Grittani per avere dettagli sulle gare di Grandi Stazioni in corso. Ora grazie ai Carabinier­i di Napoli scopriamo che alle 15 e 32, quindi 5 minuti dopo la telefonata con la Grittani, il figlio chiama Romeo e l’imprendito­re risponde: “sto a Firenze ... finisco questo incontro e ti richiamo dai”. L’incontro era quindi in corso. Romeo era con Russo e Tiziano quando parla con la sua collaborat­rice delle gare di Grandi Stazioni?

La domanda non è secondaria ma non sembra interessar­e i pm di Roma.

Dall’informativ­a napoleta- na scopriamo altri dettagli: Romeo quel giorno perde il treno prenotato per le 17 e 5 e sposta di mezz’ora il rientro. Chiama la dipendente Gaia Montuoro e dice che ‘l’incontro è andato bene ... meno male che es ss logorroici al massimo in questa riunione e quindi ho fatto fare il biglietto delle 17 e 38”. I Carabinier­i di Napoli sottolinea­no in neretto il plurale, ‘logorroici’ e il fatto che è lo stesso termine, (‘logorroico’) usato il giorno dopo da Romeo con Italo Bocchino per definire un soggetto vestito male, che‘ probabilme­nte’ potrebbe essere Tiziano Renzi, secondo i Carabinier­i di Roma.

L’incontro di Firenze non era un segreto. “Come è andato l’incontro?” chiede alle 19 e 15 il consulente Carlo Nicotera. E Romeo “bene bene bene”. Cinque minuti dopo chiama la Grittani: “ti è piaciuto l’incontro?”. E Romeo con un tono snob: “Mi è piaciuto sì... gentarella non ho avuto l’impression­e di grande profilo”. Poi Ivan Russo, alle 19 e 56: “Come è andata” e lui: “Bene bene bene”. Cinque minuti dopo richiama Gaia Montuoro e lui si vanta: “se ti dico con chi ho parlato, tu dice: ‘cazz’”.

Era il 16 luglio 2015 Ci sono elementi per sostenere che abbia incontrato babbo Renzi e Russo Scrivono i carabinier­i La presenza a Firenze dell’imprendito­re può essere legata alle gare di Grandi Stazioni

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Ansa In famiglia Tiziano Renzi
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 ?? Ansa ?? Il papà, l’imprendito­re A sinistra il padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, Tiziano. In alto Carlo Russo
Ansa Il papà, l’imprendito­re A sinistra il padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, Tiziano. In alto Carlo Russo

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