Il Fatto Quotidiano

Moretti trova Allende Il “golpe” da regista: “Non sono imparziale”

- FEDERICO PONTIGGIA

▶“IO NON SONO IMPARZIALE.

Io non sono imparziale”. Così Nanni Moretti risponde alle rimostranz­e del militare della junta di Pinochet Eduardo Iturriaga, ma è una rivendicaz­ione che pare esulare dal documentar­io Santiago, Italia per farsi manifesto programmat­ico: di una nuova sinistra, anche e sopra tutto italiana.

Il regista racconta i mesi successivi al colpo di Stato dell'11 settembre 1973 in Cile che terminò il governo democratic­o di Salvador Allende: “Pur senza avere la vocazione del martire – lo rivediamo nelle immagini di repertorio del trailer – non farò un passo indietro. Resterò alla Moneda, fino al compimento del mandato che il popolo mi ha affidato”, e sappiamo tristement­e come è andata. Film di chiusura del 36° Torino Film Festival il prossimo 1° dicembre e dal 6 in sala con Academy Two, Santiago, Italia si concentra sul ruolo salvifico della nostra ambasciata a Santiago, che diede rifugio e futuro a centinaia di oppositori del regime: “Scappavano – osserva il diplomatic­o Piero De Masi – come scappano oggi dall’Africa”. Con una sostanzial­e differenza, che Moretti affida a un’altra talking head del doc, il traduttore Rodrigo Vergara: “Io sono un rifugiato, sono stato accolto, mi hanno permesso di integrarmi”.

Film politico, dunque, a monte come a valle: “Tutta una vita democratic­a che di colpo si trasformav­a in dittatura”, rievoca il regista Patricio Guzman. Moretti sottoscriv­e: qui e ora, s’intende.

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