Il Fatto Quotidiano

Da Rixi a Molinari: ecco i leghisti (e non) imputati

I tanti processi sulle spese pazze riguardano anche parlamenta­ri di Pd, Forza Italia e FdI

- » LORENZO GIARELLI E TOMMASO RODANO

L’emendament­o di Catello Vitiello – l’ineffabile deputato-massone eletto con i 5Stelle, ma cacciato già prima del 4 marzo per l’antica affiliazio­ne al Grande Oriente Italia – riprende nella sostanza (e quasi nella forma) quello scritto pochi giorni prima da nove parlamenta­ri leghisti. L’obiettivo è smantellar­e il reato di peculato, quello che ha fatto scattare decine di inchieste in tutta Italia per le “spese pazze” effettuate dai consiglier­i regionali: acquisti privati con i fondi pubblici. I leghisti erano stati bloccati da Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia dei 5 Stelle: una questione di principio invalicabi­le. Poi, alla chetichell­a, è tornato sotto mentite spoglie e sotto la firma insospetta­bile di Vitiello, deputato del Misto.

PER LA LEGA il peculato è argomento molto sensibile. A guidare il gruppo alla Camera, dove si è consumato l’incidente, c’è Riccardo Molinari, fesco di condanna in appello a 11 mesi nel processo sulla Rimborsopo­li della Regione Piemonte. Ma pure il capogruppo in Senato, il senatore Massimilia­no Romeo, ha problemi simili: è uno dei 57 ex consiglier­i lombardi a processo per le spese pazze al Pirellone.

A giudizio per peculato c’è un altro pezzo da 90 del partito di Salvini: il viceminist­ro dei Trasporti Edoardo Rixi. Pure lui coinvolto in una Rimborsopo­li, quella della regione Liguria: i pm hanno chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi.

Ma non solo i “capi”, nel Carroccio, sono interessat­i personalme­nte all’emendament­o Vitiello. Il voto di ieri alla Camera ha coinvolto anche

Paolo Tiramani,

Jari Colla e Fabrizio Cecchetti: il primo condannato in Piemonte, gli altri due a processo in Lombardia (sem- pre per il solito peculato). In Senato siedono gli imputati – ovviamente per spese pazze – Ugo Paro lo e Francesco Bruzzone. E poi, fuori dal Parlamento, ci sono tra gli altri l’ex governator­e piemontese Roberto Cota ( condannato a 1 anno e 7 mesi), il Trota Renzo Bossi e l’ eurodeputa­to Angelo Ciocca (entrambi a processo a Milano).

Sarebbe ingeneroso però sostenere che sia solo la Lega ad essere coinvolta. Il peculato colpisce quasi tutti i partiti.

E IN PARTICOLAR­E: i parlamenta­ri di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli (deputata, condannata a Torino) e Franco Zaffini (senatore, indagato in Umbria); i forzisti Galeazzo Bignami( deputato, a giudizio in Emilia Romagna) e il Sandro Biasotti (senatore, a processo in Liguria); i dem Vito Vattuone (senatore, imputato in Liguria), Claudio Mancini e Bruno Astorre ( e ntrambi parlamenta­ri e candidati alla segreteria del Pd Lazio, tutti e due a giudizio nello stesso processo per le spese pazze alla Pisana).

I capigruppo

Anche al Senato il Carroccio è guidato da Romeo, pure lui imputato per Rimborsopo­li

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Ansa A giudizio Edoardo Rixi

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