Da Rixi a Molinari: ecco i leghisti (e non) imputati
I tanti processi sulle spese pazze riguardano anche parlamentari di Pd, Forza Italia e FdI
L’emendamento di Catello Vitiello – l’ineffabile deputato-massone eletto con i 5Stelle, ma cacciato già prima del 4 marzo per l’antica affiliazione al Grande Oriente Italia – riprende nella sostanza (e quasi nella forma) quello scritto pochi giorni prima da nove parlamentari leghisti. L’obiettivo è smantellare il reato di peculato, quello che ha fatto scattare decine di inchieste in tutta Italia per le “spese pazze” effettuate dai consiglieri regionali: acquisti privati con i fondi pubblici. I leghisti erano stati bloccati da Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia dei 5 Stelle: una questione di principio invalicabile. Poi, alla chetichella, è tornato sotto mentite spoglie e sotto la firma insospettabile di Vitiello, deputato del Misto.
PER LA LEGA il peculato è argomento molto sensibile. A guidare il gruppo alla Camera, dove si è consumato l’incidente, c’è Riccardo Molinari, fesco di condanna in appello a 11 mesi nel processo sulla Rimborsopoli della Regione Piemonte. Ma pure il capogruppo in Senato, il senatore Massimiliano Romeo, ha problemi simili: è uno dei 57 ex consiglieri lombardi a processo per le spese pazze al Pirellone.
A giudizio per peculato c’è un altro pezzo da 90 del partito di Salvini: il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi. Pure lui coinvolto in una Rimborsopoli, quella della regione Liguria: i pm hanno chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi.
Ma non solo i “capi”, nel Carroccio, sono interessati personalmente all’emendamento Vitiello. Il voto di ieri alla Camera ha coinvolto anche
Paolo Tiramani,
Jari Colla e Fabrizio Cecchetti: il primo condannato in Piemonte, gli altri due a processo in Lombardia (sem- pre per il solito peculato). In Senato siedono gli imputati – ovviamente per spese pazze – Ugo Paro lo e Francesco Bruzzone. E poi, fuori dal Parlamento, ci sono tra gli altri l’ex governatore piemontese Roberto Cota ( condannato a 1 anno e 7 mesi), il Trota Renzo Bossi e l’ eurodeputato Angelo Ciocca (entrambi a processo a Milano).
Sarebbe ingeneroso però sostenere che sia solo la Lega ad essere coinvolta. Il peculato colpisce quasi tutti i partiti.
E IN PARTICOLARE: i parlamentari di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli (deputata, condannata a Torino) e Franco Zaffini (senatore, indagato in Umbria); i forzisti Galeazzo Bignami( deputato, a giudizio in Emilia Romagna) e il Sandro Biasotti (senatore, a processo in Liguria); i dem Vito Vattuone (senatore, imputato in Liguria), Claudio Mancini e Bruno Astorre ( e ntrambi parlamentari e candidati alla segreteria del Pd Lazio, tutti e due a giudizio nello stesso processo per le spese pazze alla Pisana).
I capigruppo
Anche al Senato il Carroccio è guidato da Romeo, pure lui imputato per Rimborsopoli