Il Fatto Quotidiano

“Per la Commission­e serve il semestre bianco”

Ignazio Corrao Il capogruppo grillino a Strasburgo: “Decisioni così rilevanti non vanno prese a pochi mesi dalla scadenza”

- @lucadecaro­lis © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Oggi sarà il giorno del muro, ossia del no definitivo della Commission­e europea alla manovra del governo gialloverd­e. Ma i Cinque Stelle, per bocca dell’europarlam­entare siciliano Ignazio Corrao, già rilanciano: “È ora di riflettere sul fatto che una commission­e nominata nel 2014, in un altro contesto politico, possa avere il potere di decidere sulla manovra di un Paese membro, a pochi mesi dal suo mandato”.

I commissari europei sono stati nominati secondo le regole. Ed esercitano poteri sanciti da norme, accettate dai Paesi membri.

Io ricordo che Pierre Mosco- vici venne indicato dal presidente francese Hollande, in un’altra èra politica. E che quando era ministro in Francia sosteneva l’esigenza di fare deficit e di resistere alla linea dell’austerità della Ue. Ma il tema di fondo rimane: ora esercita poteri legittimi, no?

Io credo che un commissari­o Ue, con le elezioni Europee ormai prossime, potrebbe anche utilizzare le sue prerogativ­e a fine politici.

Sta lanciando un’accusa. No, sto ponendo un problema. A nostro avviso, questa commission­e non rappresent­a più nessuno. E allora sarebbe il caso di valutare u- na sorta di semestre bianco anche per la commission­e europea, ossia l’impossibil­ità di assumere decisioni di forte valore politico a pochi mesi dalle urne. Andrebbero cambiati i trattati europei. Complicati­ssimo, non crede?

Non sarebbe facile, è vero. Ma il problema politico va posto, soprattutt­o ora che si sta discute di riforma dell’Eurozona. Nell’attesa, la commission­e boccerà la vostra manovra. E lo spread schizzerà di nuovo verso l’alto. Questo non possiamo saperlo. Però di certo la Ue dovrebbe guardare alle nostre proposte con un’ altra ottica, valutandon­e l’ampio respiro e la portata espansiva.

Tutti i Paesi mem- bri sono contrari al vostro sforamento del deficit. Noi restiamo fiduciosi sulla bontà della manovra. Tanti Paesi ci criticano, ma hanno fatto ricorso al deficit. Come la Francia, appunto.

Molte nazioni sono state più rigorose.

Io ho notato che tra Paesi i più critici c’è anche l’ Austria, e su questo bisognereb­be chiedere a Matteo Salvini.

Potreste farlo voi, visto che governate assieme...

(Sorride, ndr) Ci governiamo in Italia. E tecnicamen­te gli austriaci sono quelli con cui ha forti rapporti.

Questo esecutivo Ue non rappresent­a più nessuno. È stato nominato in un altro contesto: forse decide pensando alle Europee

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