“Corruzione nei concorsi sanitari Tutti sapevano e nessuno parlava”
L’inchiesta Bandi ad personam, coinvolti professori universitari, medici e psicologi
Il mondo della psicologia e della psichiatria di Torino è al centro dell’inchiesta “Argante 2” della Procura su sei concorsi pubblici degli ultimi due anni. Venticinque persone indagate a vario titolo per corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico in atti pubblici. Tra quei nomi ci sono personaggi importanti come Riccardo Torta, professore di psicologia clinica del Dipartimento di Neuroscienze
“Rita Levi Montalcini” dell’Università, Flavio Boraso, direttore dell’Asl Torino 3 (che copre l’area ovest della provincia) ed Enrico Zanalda, re- sponsabile del dipartimento di salute mentale di quella stessa azienda sanitaria e da poco presidente della Società italiana psichiatria. Le accuse e gli episodi specifici contestati ai tre non sono noti. Ieri mattina i carabinieri del Nas di Torino, guidati dal comandante Antonello Formichella, hanno eseguito 23 decreti di perquisizione e seques t r a t o d o c umenti e materiale informatico su bandi di gara svolti in questo settore negli ultimi anni.
In due anni di inchiesta i militari, coordinati dai pm Gianfranco Colace e Laura Longo, hanno scoperto un “sistema clientelare” di cui, nel settore medico e universitario torinese, tutti parlavano, ma nessuno denunciava.
SONO STATI rilevati scambi di favori, agevolazioni e raccomandazioni nei concorsi per ruoli medici dirigenziali delle specialità di psichiatria e psicologia clinica. Al vaglio degli inquirenti sei concorsi per l’assunzione di personale medico strutturato, borse di studio, bandi per l’ingaggio di liberi professionisti e per l’arruolamento di personale medico ambulatoriale. All’interno di questo contesto di omertà, dove nessuno denunciava per evitare di mettersi contro il sistema, i protagonisti della vicenda erano talmente tranquilli nel predisporre i bandi su misura che al telefono par- lavano delle procedure chiamandole col cognome del vincitore: “Il bando di Tizio”, “il concorso di Caio”.
Questa nuova "Sanitopoli" nasce approfondendo altre vicende. Tra il 2015 e il 2016 la Procura di Torino e i Nas indagavano sulle false certifica- zioni predisposte per ottenere pensioni di invalidità. In questo contesto aveva destato interesse un caso estraneo: quello di Pierino Santoro (qui non indagato), ex direttore generale dell’Azienda territoriale per la casa di Asti, l’ente case popolari. Nell’autunno 2015, dopo aver patteggiato quattro anni e due mesi di carcere per un peculato da ben 8,6 milioni di euro, Santoro ottenne dalla commissione medica dell’Asl Torino 1 il parere positivo alla pensione di invalidità (280 euro al mese) per via di una forma di ansia e depressione. Ad Asti questa vicenda aveva destato molto scalpore al punto che il deputato M5s Paolo Nicolò Romano aveva denunciato tutto in parlamento. Poi a Torino qualcuno ha deciso di andare a fondo.
Le accuse
I protagonisti erano talmente tranquilli sui concorsi pilotati da discuterne liberamente