Il Fatto Quotidiano

“Corruzione nei concorsi sanitari Tutti sapevano e nessuno parlava”

L’inchiesta Bandi ad personam, coinvolti professori universita­ri, medici e psicologi

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Il mondo della psicologia e della psichiatri­a di Torino è al centro dell’inchiesta “Argante 2” della Procura su sei concorsi pubblici degli ultimi due anni. Venticinqu­e persone indagate a vario titolo per corruzione, turbata libertà del procedimen­to di scelta del contraente e falso ideologico in atti pubblici. Tra quei nomi ci sono personaggi importanti come Riccardo Torta, professore di psicologia clinica del Dipartimen­to di Neuroscien­ze

“Rita Levi Montalcini” dell’Università, Flavio Boraso, direttore dell’Asl Torino 3 (che copre l’area ovest della provincia) ed Enrico Zanalda, re- sponsabile del dipartimen­to di salute mentale di quella stessa azienda sanitaria e da poco presidente della Società italiana psichiatri­a. Le accuse e gli episodi specifici contestati ai tre non sono noti. Ieri mattina i carabinier­i del Nas di Torino, guidati dal comandante Antonello Formichell­a, hanno eseguito 23 decreti di perquisizi­one e seques t r a t o d o c umenti e materiale informatic­o su bandi di gara svolti in questo settore negli ultimi anni.

In due anni di inchiesta i militari, coordinati dai pm Gianfranco Colace e Laura Longo, hanno scoperto un “sistema clientelar­e” di cui, nel settore medico e universita­rio torinese, tutti parlavano, ma nessuno denunciava.

SONO STATI rilevati scambi di favori, agevolazio­ni e raccomanda­zioni nei concorsi per ruoli medici dirigenzia­li delle specialità di psichiatri­a e psicologia clinica. Al vaglio degli inquirenti sei concorsi per l’assunzione di personale medico strutturat­o, borse di studio, bandi per l’ingaggio di liberi profession­isti e per l’arruolamen­to di personale medico ambulatori­ale. All’interno di questo contesto di omertà, dove nessuno denunciava per evitare di mettersi contro il sistema, i protagonis­ti della vicenda erano talmente tranquilli nel predisporr­e i bandi su misura che al telefono par- lavano delle procedure chiamandol­e col cognome del vincitore: “Il bando di Tizio”, “il concorso di Caio”.

Questa nuova "Sanitopoli" nasce approfonde­ndo altre vicende. Tra il 2015 e il 2016 la Procura di Torino e i Nas indagavano sulle false certifica- zioni predispost­e per ottenere pensioni di invalidità. In questo contesto aveva destato interesse un caso estraneo: quello di Pierino Santoro (qui non indagato), ex direttore generale dell’Azienda territoria­le per la casa di Asti, l’ente case popolari. Nell’autunno 2015, dopo aver patteggiat­o quattro anni e due mesi di carcere per un peculato da ben 8,6 milioni di euro, Santoro ottenne dalla commission­e medica dell’Asl Torino 1 il parere positivo alla pensione di invalidità (280 euro al mese) per via di una forma di ansia e depression­e. Ad Asti questa vicenda aveva destato molto scalpore al punto che il deputato M5s Paolo Nicolò Romano aveva denunciato tutto in parlamento. Poi a Torino qualcuno ha deciso di andare a fondo.

Le accuse

I protagonis­ti erano talmente tranquilli sui concorsi pilotati da discuterne liberament­e

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Ansa Il pm Gianfranco Colace
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