Il Fatto Quotidiano

Rotture e scissioni, i mille coriandoli a sinistra del Pd

- » SALVATORE CANNAVÒ

Se li si mette in fila, uno per uno, i simboli di quel che resta della sinistra sembrano coriandoli. E, come quelli, volano leggeri sul tavolo della politica. Alle ultime elezioni, a sinistra del Pd, la maggior parte dei commentato­ri ricorda due liste: Liberi e Uguali, guidata da Pietro Grasso, con il 3,4% e Potere al popolo, guidata da Viola Carofalo, con l’1,1. A essere pignoli, però, le liste furono almeno quattro perché si presentaro­no anche il Partito comunista, guidato da Marco Rizzo, 0.33%, e la lista Per una sinistra rivoluzion­aria, formata dal Pcl di Marco Ferrando e

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LA DERIVA INFINITA

Per le prossime Europee si sta muovendo il sindaco di Napoli. Sarebbe il quinto tentativo di una lista unitaria

da quelli conosciuti meglio come F a l c e e Martello, 0,09%.

Da questi soggetti, però, si rischia di passare a nuovi coriandoli. Vediamo più in dettaglio. LIBERI E UGUALI. La lista formata dagli ex Pd di Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani, uniti a Sinistra italiana, a sua volta formata dalla ex Seldi Nichi Vendola e dai fuoriuscit­i dal Pd, Stefano Fassinae Alfredo D’Attorre, ma anche a Possibile di Pippo Civati, sta per dare vita a tre nuove gemmazioni.

Da una parte, gli ex bersaniani intendono dare vita a una “cosa rosso-verde” e si riuniranno in assemblea “aperta” il 16 dicembre. Sinistra italiana, guidata da Nicola Fratoianni, si dichiara pronta a ricostruir­e un progetto a sinistra, ma a condizione che non abbia come riferiment­o il socialismo europeo, cui aspira Mdp, ma il Gue, la sinistra alternativ­a europea. Da Sinistra italiana, però, nel frattempo è uscito Stefano Fassina che ha formato Patria e Costituzio­ne, associazio­ne che punta a rappresent­are un sovranismo di sinistra.

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