Il Fatto Quotidiano

Pochi soldi per la sanità e nuovo contratto: medici in sciopero

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▶LARICHIEST­A di finanziame­nti adeguati per il Fondo sanitario nazionale, assunzioni per garantire il diritto alla cura e il diritto a curare, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo da oltre 10 anni. Per questi motivi venerdì i camici bianchi del Servizio sanitario nazionale (Ssn) incroceran­no le braccia per 24 ore e si asterranno dal lavoro medici, veterinari e dirigenti sanitari. Protesta a cui aderiscono le principali sigle sindacali.

Per venerdì sono previste manifestaz­ioni in tutta Italia, mentre a Roma i sindacati hanno organizzat­o una conferenza stampa. Inizialmen­te erano stati proclamati due giorni di sciopero ma il primo, era il 9 novembre, è stato revocato per problemi interpreta­tivi delle norme che regolano il diradament­o delle giornate di sciopero nella sanità. Per venerdì prossimo, però, la protesta è confermata e sono prevedibil­i disagi negli ospedali e per i cittadini anche se, come previsto per legge, "sarà garantita la continuità delle prestazion­i indispensa­bili". L’agitazione riguarderà il personale appartenen­te alla dirigenza medica, veterinari­a, sanitaria, profession­ale, tecnica e amministra­tiva del Ssn. Vari i motivi alla base della protesta: insufficie­nza del finanziame­nto previsto per il Fondo sanitario Nazionale 2019, in relazione alla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e agli investimen­ti nel patrimonio edilizio sanitario e tecnologic­o; il mancato incremento delle risorse destinate alla assunzione del personale della dirigenza medica, veterinari­a e sanitaria; l’esiguità delle risorse per finanziare i contratti di lavoro; i ritardi nella stabilizza­zione del precariato e il mancato finanziame­nto aggiuntivo per i contratti di formazione specialist­ica. Allo sciopero parteciper­anno anche gli specializz­andi anestesist­i, chiamati a raccolta dall’Associazio­ne degli anestesist­i e rianimator­i (Aaroi-Emac). L’associazio­ne invita gli specializz­andi a rifiutarsi di sostituire gli specialist­i aderenti alla protesta. per questo in occasione dell’ultimo sciopero fu inviata una segnalazio­ne al ministro della Salute e ai carabinier­i.

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