Il Fatto Quotidiano

Alla ruota del Lotto vincono tutti, tranne lo Stato

Fa da banco al gioco di Lottomatic­a. Così incassa meno, mentre la raccolta cresce

- » DANIELE MARTINI

Ci guadagnano tutti, ci rimette lo Stato. In sintesi estrema è ciò che sta succedendo con il Lotto, il più antico tra i giochi italiani, affidato in concession­e anni fa alla società Lottomatic­a nel frattempo diventata una multinazio­nale che si chiama Igt-Internatio­nal Game Technology. I dati ottenuti dal Fatto Quotidiano e confermati da Igt-Lottomatic­a parlano chiaro: con il Lotto e i suoi derivati (10 e Lotto, Millionday) nei primi nove mesi del 2018 lo Stato incassa 100 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un anno fa da gennaio a settembre nelle casse pubbliche con il Lotto entrarono 975 milioni di euro, quest’anno solo 875. La retromarci­a erariale del Lotto avviene proprio nel momento in cui crescono le entrate statali con i giochi.

PROPRIO in questi giorni le agenzie di stampa specializz­ate hanno informato che in Italia con l’azzardo lo Stato guadagna il doppio di Francia e Regno U- nito, il triplo della Germania. Rispetto al totale di quanto viene complessiv­amente speso per i giochi dagli italiani, gli incassi dell’Erario sono passati dal 46,7 per cento nel 2014 al 53,9 nel 2017 (dati ufficiali dei Monopoli dello Stato). Il Lotto, invece, nel 2018 si muove come un gambero: all'indietro. E lo fa proprio nel momento in cui lo stesso Lotto e i suoi derivati stanno riscuotend­o un successo indiscutib­ile tra gli appassiona­ti. Nei primi nove mesi del 2018 la raccolta, cioè il totale delle puntate, è cresciuta di quasi mezzo miliardo di euro, da 5 miliardi e mezzo nel 2017 a 5,9 nel 2018. Effetto soprattutt­o del 10 e Lotto (da 3,7 miliardi di euro circa a 4,2), gioco compulsivo, con estrazioni ogni 5 minuti. Ed effetto anche di Millionday, introdotto a febbraio con un’estrazione al giorno e puntate su 55 numeri invece dei 90 del Lotto classico. Anche le vincite dei giocatori sono aumentate da 3,7 miliardi circa a 4,1, e poi ovviamente è cresciuto il guadagno del concession­ario Igt-Lottomatic­a da 330 milioni circa a 356, e quello della rete dei 40 mila tabaccai, da 440 milioni di euro a 470.

Questo strano fenomeno per cui con il Lotto vincono tutti e perde lo Stato è il risultato dell’impostazio­ne data alla concession­e (rinnovata due anni fa). A differenza degli altri tipi di giochi dove la ripartizio­ne dei quattrini (un tanto al concession­ario, un tanto allo Stato, un tanto ai giocatori etc..) è regolata al millesimo con decreti appositi, il Lotto per sua natura è sottoposto a una forte alea e c’è la possibilit­à che in certe situazioni il banco perda. Succede soprattutt­o quando ci sono numeri che, estrazione dopo estrazione, non escono e diventano ritardatar­i. A quel punto i giocatori concentran­o le puntate su di essi e il banco rischia di andare sotto.

Ma il banco non è il concession­ario del gioco, cioè Igt-Lottomatic­a. È lo Stato italiano. Detto in altro modo, con il Lotto lo Stato assume su di sé ogni rischio lasciando al concession­ario la polpa, garantita oltretutto da aggi vantaggios­i: il 6 per cento del totale della raccolta a Igt-Lottomatic­a e l’8 per cento alla rete dei circa 40 mila tabaccai. Secondo la migliore tradizione italiana, insomma, con il Lotto lo Stato pubblicizz­a le perdite e privatizza i profitti. E non è finita perché anche per quel che riguarda le tasse sulle vincite (pagate ovviamente dai giocatori), il Lotto è trattato con i guanti bianchi: con la Finanziari­a del 2017 la percentual­e di tassazione su tutti i giochi è stata raddoppiat­a dal 6 al 12 per cento. Per il Lotto invece l’aumento è stato solo di 2 punti, dal 6 all’8.

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Ansa Un settore enormeLa raccolta del Lotto è salita da 5 miliardi e mezzo nel 2017 a 5,9 nel 2018

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