Demirtas, l’ostaggio personale del Sultano
La Corte per i diritti dell’uomo: illegale la detenzione del parlamentare curdo
Il
parlamentare turco di origine curda Selahattin Demirtas è dietro le sbarre dal 4 novembre 2016, e a quanto pare dovrà rimanerci ancora nonostante la Corte europea per i diritti dell’uomo (Cedu) abbia ordinato alle autorità turche il suo rilascio immediato. Il presidente Erdogan. il “Sultano” senza rivali con l’obiettivo di spazzare via i curdi, è subito intervenuto per respingere senza mezzi termini la decisione della Corte di Strasburgo. “Le decisioni della Cedu non ci costringono a nulla. Contrattaccheremo e metteremo fine una volta per tutte a questa vicenda”, ha detto all’agenzia Anadolu.
AVVOCATO specializzato in diritti umani, nel 2015 era riuscito a convincere anche molti elettori di etnia turca a votare per il Partito Democratico dei Popoli ( Hdp) da lui fondato, portando per la prima volta una formazione filo curda ad avere una rappresentanza all'interno dell'assemblea parlamentare nazionale. Due an- ni fa fu arrestato con l'accusa di fare propaganda a favore del partito dei lavoratori curdo (il Pkk, inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche ) dopo essere stato privato dell'immunitá derivante dal suo ruolo di deputato.
Lo scorso settembre è stato condannato in primo grado a 4 anni di detenzione, ma tra l'arresto e la sentenza non solo erano scaduti da tempo i termini previsti per la carcerazione preventiva ma gli era stato impedito di fare campagna elettorale come tutti gli altri candidati per le presidenziali di quest’anno. I giudici europei hanno spiegato la decisione sostenendo che “la sua carcerazione mira a soffocare il pluralismo politico” e “la sua detenzione provvisoria ha superato i limiti previsti e costituisce un’interferenza ingiustificata alla libertà di espressione dell’opinione del popolo e al diritto del ricorrente di essere eletto e di esercitare il suo mandato parlamentare”.
ATTRAVERSO un comunicato diffuso dall'Hdp, Demirtas ha commentato così la prima ‘buona’ notizia dopo 24 mesi di buio: “La sentenza della corte ha confermato il mio status di ‘ostaggio politico: la sentenza della Corte europea ha mostrato gravi violazioni da parte dei tribunali turchi, compresa la Corte costituzionale, durante la mia detenzione. A questo punto è evidente a tutti che i casi e le accuse per cui sono stato processato sono completamente crollati. La nostra battaglia per la legge e la giustizia continuerà in tutte le circostanze”.
Ertugrul Kurkcu, ex parlamentare e politico turco di lungo corso nonché presidente onorario del partito di Demirtas ha spiegato al Fattoche “la Turchia è tenuta per legge a rispettare le decisioni della Corte di Strasburgo avendo aderito alle Convenzioni europee sui diritti umani. Che le sentenze di Strasburgo siano vincolanti lo riconosce per prima la Corte Costituzionale e se il presidente Erdogan impedisce che siano rispettate tradisce il proprio mandato”.