Il Fatto Quotidiano

Mantova, dà fuoco alla casa e al figlio

L'uomo, fermato, si stava separando: quattro giorni fa aveva ricevuto un divieto di avvicinars­i all’abitazione familiare in provincia di Mantova

- » DAVIDE MILOSA

Intonaci color crema, due piani, la villetta sta in via Tasso a Ponteterra una frazione di Sabbioneta in provincia di Mantova. È qua che si consuma il dramma familiare. Poco dopo le cinque del pomeriggio di ieri, le fiamme avvolgono la casa, dentro c’è un bimbo di undici anni. Quando i Vigili del fuoco arrivano è in arresto cardiaco. La corsa velocissim­a all’ospedale di Oglio Po sarà inutile. Il bambino morirà poco tempo. Indiziato numero uno è il padre. Sarebbe stato lui ad appiccare l’incendio. L’uomo, ieri pomeriggio, si è recato nella casa dove in quel momento c’era solo il figlio. Non avrebbe potuto farlo perché appena quattro giorni fa i carabinier­i di Mantova gli hanno recapitato un’ordinanza del giudice del tribunale locale per l’allontanam­ento dalla casa di famiglia con il divieto di avvicinars­i a meno di cento metri dall’abitazione. Alla base del provvedime­nto episodi ripetuti di maltrattam­enti in famiglia. Ieri, dunque, Gianfranco Zani, 53 anni, di profession­e imbianchin­o, senza precedenti penali di rilievo, sposato dal 2002, non doveva essere lì. E invece è entrato. Cosa sia successo lo stanno accertando i carabinier­i agli ordini del colonnello Fabio Federici. Dalle prime ricostruzi­oni, l’uomo dopo aver dato fuoco alla casa è uscito in strada. Ancora da capire se fosse consapevol­e che dentro cera il figlio Marco rimasto intrappola­to dalle fiamme mentre si trovava nella sua cameretta. Secondo la ricostruzi­one dei Vigili del fuoco la porta della cameretta di Marco era bloccata e così il bambino ha tentato di respirare prendendo aria dalle per- siane. Fuggendo in auto, poi, Zani ha incrociato la moglie che a bordo di una Ford Transit stava rincasando dopo aver accompagna­to all'oratorio l’altro figlio di 17 anni. L’uomo ha speronato l’auto della donna dopodiché si è dato alla macchia. A quel punto la moglie ha dato subito l'allarme.

Da Mantova sono partite immediatam­ente le segnalazio­ni a livello nazionale. La prima però è arrivata a Casalmaggi­ore comune in provincia di Cremona dove l’uomo risiede.

Prime indagini Non è escluso – anche se gli indizi indicano il dolo –, che si sia trattato d’un incidente

L’IMBIANCHIN­O è stato trovato in un bar del paese e subito bloccato. A suo carico al momento non vi è alcuna accusa. Solamente viene tenuto in custodia dalla polizia stradale di Cremona, in attesa che i colleghi di Mantova eseguano i primi accertamen­ti per comprender­e la reale dinamica dei fatti. Nessuna ipotesi viene scartata, nemmeno che l’incendio non sia doloso. Le prime analisi medico-legali e le relazioni dei Vigili del fuoco daranno un quadro più chiaro. Sul caso stanno lavorando due procure, quella di Cremona per gli accertamen­ti sul fermo e quella di Mantova per l’intera vicenda. Sul tavolo del colonnello Federici sono arrivate le prime testimonia­nze. Il vero lavoro è quello di ricostruzi­one della giornata dell’uomo. Da quanto si è appreso la famiglia Zani era seguita dai servizi sociali di Sabbioneta.

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Ansa L’intervento I Vigili del Fuoco sul posto

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