Mantova, dà fuoco alla casa e al figlio
L'uomo, fermato, si stava separando: quattro giorni fa aveva ricevuto un divieto di avvicinarsi all’abitazione familiare in provincia di Mantova
Intonaci color crema, due piani, la villetta sta in via Tasso a Ponteterra una frazione di Sabbioneta in provincia di Mantova. È qua che si consuma il dramma familiare. Poco dopo le cinque del pomeriggio di ieri, le fiamme avvolgono la casa, dentro c’è un bimbo di undici anni. Quando i Vigili del fuoco arrivano è in arresto cardiaco. La corsa velocissima all’ospedale di Oglio Po sarà inutile. Il bambino morirà poco tempo. Indiziato numero uno è il padre. Sarebbe stato lui ad appiccare l’incendio. L’uomo, ieri pomeriggio, si è recato nella casa dove in quel momento c’era solo il figlio. Non avrebbe potuto farlo perché appena quattro giorni fa i carabinieri di Mantova gli hanno recapitato un’ordinanza del giudice del tribunale locale per l’allontanamento dalla casa di famiglia con il divieto di avvicinarsi a meno di cento metri dall’abitazione. Alla base del provvedimento episodi ripetuti di maltrattamenti in famiglia. Ieri, dunque, Gianfranco Zani, 53 anni, di professione imbianchino, senza precedenti penali di rilievo, sposato dal 2002, non doveva essere lì. E invece è entrato. Cosa sia successo lo stanno accertando i carabinieri agli ordini del colonnello Fabio Federici. Dalle prime ricostruzioni, l’uomo dopo aver dato fuoco alla casa è uscito in strada. Ancora da capire se fosse consapevole che dentro cera il figlio Marco rimasto intrappolato dalle fiamme mentre si trovava nella sua cameretta. Secondo la ricostruzione dei Vigili del fuoco la porta della cameretta di Marco era bloccata e così il bambino ha tentato di respirare prendendo aria dalle per- siane. Fuggendo in auto, poi, Zani ha incrociato la moglie che a bordo di una Ford Transit stava rincasando dopo aver accompagnato all'oratorio l’altro figlio di 17 anni. L’uomo ha speronato l’auto della donna dopodiché si è dato alla macchia. A quel punto la moglie ha dato subito l'allarme.
Da Mantova sono partite immediatamente le segnalazioni a livello nazionale. La prima però è arrivata a Casalmaggiore comune in provincia di Cremona dove l’uomo risiede.
Prime indagini Non è escluso – anche se gli indizi indicano il dolo –, che si sia trattato d’un incidente
L’IMBIANCHINO è stato trovato in un bar del paese e subito bloccato. A suo carico al momento non vi è alcuna accusa. Solamente viene tenuto in custodia dalla polizia stradale di Cremona, in attesa che i colleghi di Mantova eseguano i primi accertamenti per comprendere la reale dinamica dei fatti. Nessuna ipotesi viene scartata, nemmeno che l’incendio non sia doloso. Le prime analisi medico-legali e le relazioni dei Vigili del fuoco daranno un quadro più chiaro. Sul caso stanno lavorando due procure, quella di Cremona per gli accertamenti sul fermo e quella di Mantova per l’intera vicenda. Sul tavolo del colonnello Federici sono arrivate le prime testimonianze. Il vero lavoro è quello di ricostruzione della giornata dell’uomo. Da quanto si è appreso la famiglia Zani era seguita dai servizi sociali di Sabbioneta.