Black friday, l’anno dopo: “Amazon non rispetta i patti”
La furbata L’azienda riconosce il bonus notturno solo in parte E non assume gli interinali. I sindacati: sciopero degli straordinari
Adifferenza dell’anno scorso, nel gigantesco magazzino Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza) oggi non ci sarà lo sciopero del Black friday. Non sono finite, però, le tensioni con i sindacati. Questi, infatti, sostengono che il colosso dell’eCommerce non stia rispettando l’a c co r d o strappato a maggio grazie alle proteste degli ultimi 12 mesi. Lo scontro si è quindi riaperto su almeno due fronti.
IL PRIMOè il rifiuto di assumere direttamente, e a tempo indeterminato, i lavoratori interinali impiegati nel carico e scarico merci nel polo logistico. In estate l'Ispettorato del lavoro ha accertato la violazione, da parte di Amazon, dei limiti numerici relativi agli addetti “affittati” dalle agenzie di somministrazione. Quindi ben 1.951 di questi hanno ricevuto una lettera nella quale l'Ispettorato li informava del diritto a essere stabilizzati d al l ’ azienda di Jeff Bezos. Quest'ultima però ritiene errati i calcoli dell’organo di vigilanza, quindi non sta assumendo. Nel 2018, come riportato da Amazon, i rapporti interinali convertiti in contratti permanenti sono stati solo 115. I sindacati hanno provato, senza successo, a convincere Amazon ad arruolare almeno tutti quelli che ne fanno richiesta. Vista la resistenza, in questi giorni stanno partendo circa 300 ricorsi presentati dalla Filcams Cgil e dalla Fisascat Cisl (più una ventina di lettere inviate dalla UilTucs). “Ci siamo rivolti al Tribunale – spiegano dalla Filcams – perché l’Ispettorato ha creato grande aspettativa in questi ragazzi ed è un peccato deluderli”.
Nel magazzino piacentino lavorano stabilmente 1.650 dipendenti diretti e durante i tre mesi di picco di produzione – da ottobre a dicembre – i lavoratori somministrati arrivano a 2 mila. Il massiccio uso di precari “in prestito”, per l'Ispettorato, ha portato nel 2017 a un soprannumero rispetto alla media mensile consentita, ovvero 444. “Abbiamo rivisto i dati sui contratti nel 2017 presso Castel
San Giovanni e i numeri confermano una situazione di rispetto delle norme”, ribattono da Amazon. Toccherà ai giudici risolvere la questione. I sindacati però temono la beffa: il termine di prescrizione per chiedere l'assunzione è 60 giorni dopo la fine del contratto interinale. Molti lavoratori hanno avuto la lettera dell'Ispettorato quando era già scaduto il tempo. Rischiano quindi di avere ragione nel merito ma restare a mani vuote per la formalità, pur senza colpe.
Il secondo terreno di scontro riguarda l’applicazione dell’accordo di maggio, ottenuto dopo che, con lo sciopero del Black friday 2017, i sindacati avevano denunciato i turni molto duri, le mansioni ripetitive e alienanti. L’intesa raggiunta sei mesi fa prevede una nuova turnazione ma Amazon ancora non ha concesso i premi di risultato, richiesti dai sindacati. È stato stabilito che chi aderisce al turno notturno nell’area outbound, cioè dei pacchi in uscita, ha diritto a una maggiorazione del 25% ( al posto del 15% indicato dal contratto nazionale), a patto che dia disponibilità per nove mesi. In questo periodo di picco, però, anche il settore inbound (la ricezione) svolge turni notturni. In questo caso, però, Amazon sta pagando aumenti solo del 15%. Per l'azienda l'accordo sulla maggiorazione aumentata vale solo per l’outbound. I sindacati la trovano una furbata e hanno risposto con lo sciopero degli straordinari fino al 31 dicembre.