Il Fatto Quotidiano

“Era prodigioso come un uomo del Rinascimen­to”

- » ANNA MARIA PASETTI

Sua compagna a lungo, amica di una vita, attrice-icona di Prima

della rivoluzion­e, Adriana Asti ricorda Bertolucci mentre dall’aeroporto di Parigi attende il volo per Roma. “Lui mi aspetta nella sua camera ardente. Abbiamo sempre mantenuto un legame fortissimo, anche dopo la separazion­e. La notizia che non c’è più non solo mi ha lasciato sgomenta, ma incredula: Bernardo non poteva morire.

Non c’è stato un momento della sua vita in cui ha fatto pesare la sua presenza, che pure era ingombrant­e intellettu­almente parlando. Stava male, ma non si è mai fatto compatire. Che tipo di regista è stato per lei?

Abbiamo girato insieme solo

Prima della r iv o lu zi o ne

che per me resta il suo capolavoro. E ne vado fiera perché questo film non solo mi fa sentire ancora più viva la presenza di Bernardo ma mi permette di rivedere me stessa dentro il suo cinema. Sul set era il più bravo di tutti, era prodigioso in ogni cosa che faceva, pensava e diceva. Era così anche umanamente?

Assolutame­nte. Credo avesse quella rara qualità di unire una cultura vasta e profonda a una bellissima umanità. Qual è stata la sorpresa più grande che le ha fatto?

Di morire. È finita un’epoca, è finito il 900 nel senso culturale del termine. Il suo talento era totale, come un uomo del Rinascimen­to. Ora forse il talento è sparso in più persone, ma quella sua unicità aveva dello straordina­rio.

La sorpresa più grande che mi ha fatto? Morire Univa una cultura profonda a una bellissima umanità

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